Pubblicate, il 13 aprile 2021, le "Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 nei luoghi di lavoro".
Il documento, allegato alla circolare interministeriale del 12 aprile 2021, è elaborato da Inail, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero della Salute, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e dalla Struttura di supporto alle attività del Commissario straordinario per emergenza COVID-19 e per l’esecuzione della campagna vaccinale nazionale.
Le Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti-Covid nei luoghi di lavoro integrano le disposizioni contenute nel “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/ Covid-19 nei luoghi di lavoro” sottoscritto lo scorso 6 aprile 2021 e di cui costituiscono parte integrante.
Nel documento vengono riportate le linee guida da seguire nell'organizzazione delle attività vaccinali presso le imprese.
Si ricorda che l’attività di vaccinazione è rivolta a tutti i lavoratori che, a prescindere dalla tipologia contrattuale e a prescindere dall'età, a patto che vi sia disponibilità di vaccini, prestano la loro attività in favore dell’azienda, nonchè ai datori di lavoro o ai titolari d'impresa.
L’istituzione dei punti vaccinali nelle imprese deve garantire i requisiti di efficacia, efficienza e sicurezza previsti in ogni contesto della campagna di vaccinazione anti-Sars-CoV-2. In particolare, evidenzia il documento, sono presupposti imprescindibili:
Il primo passo è rappresentato dalla comunicazione della volontà di adesione all’iniziativa da parte dell'azienda o dell'Associazione di categoria di riferimento all’Azienda sanitaria di riferimento, secondo le modalità che saranno definite a livello locale dalla Regione o dalla Provincia Autonoma
Queste, dopo aver verificato la disponibilità dei vaccini e la sussistenza dei requisiti necessari per l’avvio dell’attività, concordano con l'azienda le modalità di ritiro dei vaccini da parte del medico competente o del personale sanitario individuato dal datore di lavoro.
Per avviare l'attività di vaccinazione l’azienda deve presentare i seguenti requisiti:
- una "popolazione lavorativa sufficientemente numerosa". Le imprese più piccole potranno organizzarsi tramite le Associazioni di categoria, o nell’ambito della bilateralità, con il coinvolgimento di lavoratrici e lavoratori di più aziende;
- sede nel territorio dell’Azienda Sanitaria che fornisce i vaccini. La vaccinazione può essere somministrata però anche ai residenti fuori Regione;
- una struttura organizzativa e risorse strumentali e di personale adeguate anche per evitare gli assembramenti;
- una dotazione informatica in grado di gestire la registrazione delle vaccinazioni;
- ambienti idonei per l’attività di vaccinazione in base al numero di vaccinazioni da eseguire e relativamente a tutte le fasi dell'attività vaccinale (dall'accettazione, alla seduta vaccinale, all'osservazione post-vaccinazione). L’idoneità degli ambienti è valutata dall'Azienda Sanitaria che fornisce il vaccino.
Per la vaccinazione in azienda è necessario essere dotati di un equipaggiamento minimo secondo le indicazioni fornite dal medico competente (o dal personale sanitario individuato dal datore di lavoro), nel rispetto delle norme di buona pratica vaccinale e delle istruzioni ricevute durante il percorso formativo obbligatorio.
Spetta al datore di lavoro (o all’Associazione di categoria di riferimento) garantire l’approvvigionamento, a proprio carico, di quanto ritenuto necessario dal medico competente.
Il personale coinvolto nelle operazioni di vaccinazione è tenuto a svolgere il corso FAD EDUISS “Campagna vaccinale Covid-19: la somministrazione in sicurezza del vaccino anti SARS-CoV- 2/Covid-19”, integrato con uno specifico modulo per la vaccinazione nei luoghi di lavoro a cura di INAIL in collaborazione con ISS.
Il medico competente (o il personale sanitario individuato dal datore di lavoro) è tenuto a raccogliere l’adesione volontaria da parte della lavoratrice o del lavoratore.
Nel rispetto della privacy, vanno preliminarmente valutate specifiche condizioni di salute per le quali è opportuna la vaccinazione presso l'Azienda Sanitaria di riferimento.
Il vaccino fornito va somministrato tempestivamente. Il datore di lavoro non può infatti accantonare i vaccini presso le strutture aziendali, salvo deroghe autorizzate dall’Azienda Sanitaria di riferimento.
Il medico vaccinatore dà informazioni al soggetto (lavoratore/datore di lavoro/titolare d'impresa) sulla vaccinazione, sui contenuti dell’informativa ministeriale, acquisendo il valido consenso attraverso il modulo allegato alle Indicazioni ad interim (Allegato 1).
Il modulo di consenso alla vaccinazione deve essere accompagnato dalla nota informativa specifica per il tipo di vaccino somministrato al lavoratore, facendo riferimento alla versione più aggiornata resa disponibile dal Ministero della Salute.
Subito dopo aver somministrato il vaccino, nel luogo stesso della vaccinazione, va effettuata la registrazione, direttamente, durante il periodo di osservazione post vaccinazione e secondo le modalità previste nella Regione/Provincia Autonoma di riferimento, anche in caso di una eventuale reazione avversa.
Eseguita la vaccinazione, il vaccinato deve sostare per almeno 15 minuti negli spazi della sede vaccinale.
L’azienda è tenuta a programmare la somministrazione della seconda dose del vaccino ove prevista e con lo stesso vaccino utilizzato per la prima dose salvo si siano manifestate reazioni gravi alla prima dose. In tal caso i soggetti devono essere inviati alla competente Azienda sanitaria di riferimento per le necessarie valutazioni.
Tutti gli oneri sono a carico del datore di lavoro o delle Associazioni di categoria di riferimento, ad eccezione dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/ aghi), della messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione dell’attività vaccinale.
Oltre ad un elenco della normativa di riferimento (decreti ministeriali, ordinanze del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, circolari ministeriali), le "Indicazioni ad interim" contengono due allegati: il primo è il modulo di consenso alla vaccinazione; il secondo reca le liste di quesiti da utilizzare per il triage prevaccinale e l’anamnesi Covid-correlata.
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