“Occorre una radicale riscrittura dell’ordinamento giudiziario che, ferma e sacra la autonomia e la indipendenza della magistratura, separi inquirenti da giudicanti anche negli organi di governo della magistratura”.
E’ così che conclude un comunicato stampa della Giunta delle Camere Penali Italiane, datato 3 giugno, per quanto riguarda l’attuale vicenda, all’onore della cronaca, sulle nomine ai vertici delle procure.
Vicenda, in merito alla quale la posizione dell'UCPI è di contrarietà rispetto a "veline di polizia e linciaggi preventivi".
Secondo gli avvocati penalisti, le ipocrisie vanno superate e il nocciolo della questione è un altro: è l’ordinamento giudiziario che deve essere cambiato.
L’UCPI indica anche quali siano gli interventi necessari:
L’Unione Camere Penali ricorda, in tema di separazione delle carriere, la proposta di riforma costituzionale - attualmente in discussione, presso la Commissione Affari Costituzionali - dalla stessa promossa, nonché sottoscritta da 72mila cittadini.
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