Le Linee guida sul comportamento degli organi sociali degli enti del Terzo settore (Ets) sono al centro del Protocollo d’intesa firmato tra il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili e l’Associazione dei centri di servizio per il volontariato (CSVnet).
Dall’accordo emerge che, nei prossimi mesi, il Cndcec si adopererà per predisporre le Linee guida su come gli organi sociali degli enti del Terzo settore debbano comportarsi caso per caso in ordine alle responsabilità e alle funzioni indicate dalla normativa vigente.
Nello specifico, si tratterà di un elenco che indicherà le varie attività e i comportamenti che assemblee, direttivi, revisori e altri responsabili devono assumere per svolgere al meglio le loro funzioni.
L’iniziativa si inquadra nel contesto della recente riforma del Terzo settore ed è volta ad avere effetti sia nella attuale fase di entrata in vigore che a regime.
Lo scopo principale del Protocollo d’intesa è quello di indicare come gli organi sociali degli enti del Terzo settore debbano comportarsi con riferimento alle diverse situazioni possibili.
Inoltre, è prevista anche l’elaborazione di criteri, requisiti e procedure per l’esercizio dell’attività di autocontrollo da parte dei Centri di servizio per il volontariato nei confronti degli enti del Terzo settore loro associati.
In tale attività, verranno coinvolti anche i commercialisti e, per questo motivo, i due enti favoriranno la formalizzazione di specifiche intese tra gli Ordini locali e i Centri di servizio competenti territorialmente.
Frutto della Convenzione, siglata i giorni scorsi, non saranno solo le Linee guida sul comportamento degli organi sociali degli enti del Terzo settore, ma anche le modalità di attuazione delle attività di formazione e informazione e l’impostazione di un confronto costante sul tema dell’autocontrollo degli stessi Ets.
A tal fine, quindi, il Cndcec e CSVnet si impegnano a promuovere, a livello nazionale e locale, corsi e seminari di formazione, conferenze, convegni, pubblicazioni sulla riforma. Nel caso delle iniziative di formazione, anche specialistica, il Consiglio dei commercialisti potrà riconoscere agli iscritti all’albo i crediti necessari per adempiere agli obblighi della formazione professionale continua.
Massimo Miani, presidente del Cndcec, ha così commentato l’iniziativa: “in base al nostro ordinamento professionale, sono oggetto della professione le funzioni di consulente, sindaco e revisore anche negli enti del Terzo settore. Il Consiglio nazionale, inoltre, ha istituito una specifica area di delega relativa al settore non profit nell’ambito della quale intende definire norme di comportamento per il controllo indipendente sul funzionamento degli stessi enti. Le attività derivanti dal Protocollo potranno, quindi, rappresentare un supporto per gli iscritti per l’esercizio delle loro funzioni negli enti del Terzo settore”.
Dal CSVnet, il Presidente Stefano Tabò fa sapere che l’Associazione dei centri di servizio per il volontariato “ha scelto il Consiglio dei commercialisti per avviare ufficialmente quel doveroso confronto strutturale con le professioni che il nuovo quadro normativo rende, per il Terzo settore, ancora più necessario che in passato. Il sistema dei Centri di servizio per il volontariato svolge già da oltre due anni sul territorio italiano un intenso lavoro di consulenza e formazione sulla riforma: questo accordo permetterà di migliorarne sensibilmente i contenuti e di rendere più omogenee e sicure le tante procedure che interessano, in particolare, gli aspetti fiscali e amministrativi, nonché le forme di controllo degli Ets previste dalla legge”.
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