Nel Ddl Bilancio 2023, trasmesso alle Camere per l’approvazione che deve arrivare entro il 31 dicembre prossimo, vi è una norma che cambia la tassazione per le mance percepite, attraverso il datore di lavoro, da camerieri, baristi, facchini, autisti, ossia tutto il personale impiegato nel settore ricettivo e di somministrazione di pasti e bevande.
Secondo quanto indicato dal Governo, la disposizione mira a rafforzare l’attrattività delle professioni a contatto con la clientela presso le imprese del comparto turistico-ricettivo e di quello della ristorazione, stante la difficoltà a reclutare tale personale, nonché a preservare e rilanciare il comparto turistico-alberghiero e della ristorazione.
In sostanza, l’articolo 14 della bozza di legge di bilancio 2023 introduce un’imposta sostitutiva pari al 5% dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali, sugli importi ricevuti dai clienti a titolo di liberalità - mance – da camerieri, baristi, facchini, autisti ed altri soggetti impiegati nel settore ricettivo e di somministrazione di pasti e bevande.
Dunque, tali liberalità non sono più tassate in via ordinaria.
NOTA BENE: Il lavoratore può rinunciare all’applicazione dell’imposta sostitutiva del 5% alle mance ricevute; di conseguenza, queste concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente secondo il regime normale. La rinuncia deve essere espressa in forma scritta.
L’imposta sostitutiva del 5 per cento si applica:
Si ricorda che, per legge, le mance ricevute dai soggetti suddetti non concorrono invece alla formazione del reddito imponibile ai fini contributivi e assicurativi; pertanto, su tali somme non vanno corrisposti contributi INPS ed assicurativi (Inail). Inoltre, non sono computate ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto (TFR).
L’applicazione della nuova norma sulle mance prevista dall’articolo 14 della Legge di Bilancio, salvo modifiche, entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023.
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