Stabilità 2015, sul Ddl la firma di Napolitano

Pubblicato il 24 ottobre 2014 Il 23 ottobre 2014 il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato il disegno di legge Stabilità 2015, arrivato al Quirinale dopo la bollinatura della Ragioneria Generale dello Stato, chiamata a valutare la sostenibilità economico/finanziaria della manovra.

Con la sua firma, Napolitano ha autorizzato la presentazione del testo in Parlamento, dove ora parte ufficialmente l’esame delle disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Stabilità per il 2015), oltre che del Ddl di Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e del bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017.

Le conferme e le novità della manovra 2015

Tra le novità che sono entrate nel testo della Legge, la possibilità per i dipendenti di poter chiedere l’anticipo del Tfr maturando, tra il 1° marzo 2015 e il 30 giugno 2018, direttamente in busta paga e il nuovo bonus bebè 2015, di 80 euro al mese, per le famiglie con figli nati o adottati dal 1° gennaio 2015 e fino al compimento dei tre anni di vita; mentre è stato confermato il bonus Irpef da 80 euro al mese, non più esteso ai pensionati come inizialmente ipotizzato.

Confermato anche il ritorno dell’aliquota Irap al 3,9% con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2014, mentre sempre per ciò che riguarda l’Imposta sulle attività produttive, dal 2015, sarà possibile dedurre dalla sua base imponibile il costo del lavoro per i contratti a tempo indeterminato.

Spostato retroattivamente, sempre al 2014, l’aumento della tassazione sui fondi pensione e sulle fondazioni e la tassazione dei proventi derivanti dalle polizze vita.

Nella versione della Legge inviata alla Camera, tra le ultime novità vi è anche lo spostamento al 10 del mese del pagamento delle pensioni per i beneficiari dei trattamenti sia Inps che Inpdap, cosa che interesserà una platea di 800mila pensionati su oltre 16 milioni.

Lettera della Commissione Ue all’Italia

Intanto, La Commissione europea ha iniziato l’esame del Documento programmatico di bilancio 2015 che i Paesi dell’Eurozona hanno trasmesso il 15 ottobre.

Di fronte alla deviazione temporanea dal percorso di raggiungimento dell’obiettivo di medio termine, la Commissione ha chiesto all’Italia informazioni aggiuntive per chiarire le ragioni di quanto previsto. I tecnici del Mef sono entrati subito in contatto con la direzione ECFIN di Bruxelles, dicendosi disposti a fornire i loro chiarimenti al più presto.
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