Il D.L. n. 50 del 24 aprile 2017, il cui testo di conversione (Legge n. 96 del 21 giugno 2017) è stato pubblicato lo scorso 23 giugno nella G.U. n. 144, ha previsto all’articolo 1 la revisione dei soggetti nei cui confronti dovranno essere emesse fatture con l’adozione della “scissione dei pagamenti”. In particolare il meccanismo della scissione (o split payment) viene esteso a tutti i soggetti ricompresi nel novero della Pubblica Amministrazione “allargata”.
La scissione dei pagamenti è una misura diretta ad innovare il sistema di riscossione dell’imposta, in particolare per contrastare i fenomeni di evasione e le frodi Iva, garantendo l’Erario dal rischio di inadempimento dell’obbligo di pagamento dei fornitori che addebitano in fattura l’imposta e gli acquirenti dal rischio di coinvolgimento nelle frodi commesse da propri fornitori o da terzi.
Lo split payment dovrà essere adottato anche per le forniture di beni e servizi effettuate nei confronti delle società controllate da enti pubblici centrali e locali, delle società da queste ultime a loro volta controllate, e nei confronti di società quotate di cui all’indice FTSE MIB della Borsa italiana.
La scissione dei pagamenti viene estesa anche alle prestazioni soggette a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta e, quindi, alle prestazioni tipiche dei professionisti.
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