Specializzazioni Guardasigilli al Consiglio di Stato

Pubblicato il 14 giugno 2016

Il Ministro della giustizia Andrea Orlando, in occasione del Cinquantenario Aiga svoltosi a Roma il 10 e l’11 giugno 2016, ha annunciato l’intenzione del Ministero di procedere alla impugnazione dinnanzi al Consiglio di Stato, della nota sentenza con cui il Tar Lazio ha bocciato i criteri di individuazione delle aree di specializzazione forense.

La pronuncia in questione – n. 4424 del 14 aprile 2016 – secondo il Guardasigilli, ha posto in essere delle critiche ingiustificate ed inaccettabili, dal momento che l’individuazione delle aree di specializzazione va sì motivata, ma non può essere elemento di discrezionalità politica.

Revisione periodica specializzazioni

Oltretutto non si tratta di una scelta da condurre ex ante. E per questo il Ministero, tra i motivi di doglianza, farà valere l’esistenza di una norma all’interno del Decreto, che contempla la revisione periodica delle specializzazioni.

Orlando sì è poi rivolto all'Avvocatura che ha impugnato il Decreto al Tar Lazio, rassicurandola che, in forza della suddetta previsione, qualora le specializzazioni non convincessero, possono sempre essere riviste tra sei mesi. “La scelta è dunque tra il partire con aree che non convincono ma che possono essere riviste e non partire del tutto” – ha inoltre sottolineato.

Cnf Elenco alternativo al Ministero

Nel frattempo il Consiglio nazionale forense sta valutando, insieme alle associazioni specialistiche ed alle altre istituzioni coinvolte nell'attuazione del Decreto, la possibilità di presentare al Ministero un elenco alternativo di aree specialistiche, che rispetti i dettami del Tar Lazio.

Oua esprime perplessità

In detta situazione di “standby”, esprime perplessità il Presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Mirella Casiello, secondo cui l’esigenza di modificare il Regolamento sulle specializzazioni è stata da subito avvertita da una fetta importante del mondo forense. Per cui stupisce il fatto che dinanzi a tale ampia volontà di revisione, il Ministro decida comunque di andare avanti per vie giudiziarie. 

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