Le associazioni Agi (avvocati giuslavoristi italiani), Aiaf (avvocati per la famiglia e i minori), Uncat (Unione avvocati tributaristi), Unione delle Camere penali e Unione delle Camere civili hanno inviato una lettera al Guardasigilli, Alfonso Bonafede, in merito al parere espresso dalla Commissione Giustizia della Camera sul decreto ministeriale in tema di specializzazioni forensi.
Le rappresentanze delle principali associazioni specialistiche degli avvocati lamentano un’evidente anomalia contenuta in questo parere, rappresentata dalla presenza di due condizioni:
Attraverso queste condizioni – sottolineano le associazioni - il titolo di specializzazione verrebbe riconosciuto a persone che, per la maggior parte dei casi, potrebbero addirittura non essere abilitate alla professione forense quando ottengono il dottorato di ricerca o il diploma di master di II livello.
Senza contare che l’equiparazione concessa a queste persone avverrebbe con qualificazioni che, al di là dell’elevato livello scientifico e accademico, “sono del tutto estranee al requisito di esperienza che caratterizza l’avvocato specialista”.
Si verificherebbe – si legge nella missiva - “la grave contraddizione della contemporanea presenza, in alternativa alla ordinaria modalità di conseguimento del titolo conferito all’esito di un corso offerto da una scuola di Alta formazione, di un riconoscimento conferito per “comprovata esperienza” a chi eserciti nella materia da molti anni; e di un analogo riconoscimento per “elevata cultura” a chi non abbia mai esercitato e, di regola, non ancora possieda neppure l’abilitazione all’esercizio della professione”.
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