Nella Gazzetta Ufficiale n. 308 del 12 dicembre 2020, è stato pubblicato l’atteso Decreto del ministro della Giustizia n. 163 del 1° ottobre 2020 sulle specializzazioni forensi.
Il provvedimento, introduttivo di modifiche al precedente decreto ministeriale n. 144/2015, Regolamento recante disposizioni per il conseguimento e il mantenimento del titolo di avvocato specialista, entrerà in vigore il 27 dicembre 2020.
In particolare, i settori di specializzazione per i quali l'avvocato potrà conseguire il titolo di specialista sono:
Il titolo di specialista potrà essere conseguito in non più di due dei menzionati settori di specializzazione.
Nei settori di diritto penale, civile e amministrativo, il titolo di specialista si acquisisce a seguito della frequenza con profitto dei percorsi formativi ovvero dell'accertamento della comprovata esperienza relativamente ad almeno uno dei rispettivi indirizzi di specializzazione sotto indicati.
Nel dettaglio, viene precisato che al settore del diritto civile afferiscono gli indirizzi:
Gli indirizzi del settore penale, invece, sono:
Al settore del diritto amministrativo, infine, afferiscono i seguenti indirizzi:
Tra le novità, si segnala il ritocco che riguarda la parte sulla comprovata esperienza che può legittimare il conseguimento del titolo di avvocato specialista: oltre alla maturazione di un’anzianità di iscrizione all'albo degli avvocati ininterrotta e senza sospensioni di almeno 8 anni, l’ulteriore requisito dell’esercizio, negli ultimi 5 anni, assiduo, prevalente e continuativo di attività di avvocato in uno dei settori di specializzazione richiede che gli incarichi professionali fiduciari rilevanti (e di cui va prodotta la relativa documentazione) siano non più "almeno 15 per anno", bensì "almeno 10 per anno".
Parimenti, per dimostrare l’esercizio continuativo della professione nel settore di specializzazione – e ciò ai fini del mantenimento del titolo di specialista – sarà necessario dimostrare di aver trattato, nel triennio, incarichi professionali fiduciari rilevanti per quantità e qualità, "almeno pari a 10" (non più, quindi, 15 per anno).
La notizia della pubblicazione del Decreto ministeriale sulle specializzazioni forensi è stata accolta con soddisfazione dal Consiglio Nazionale Forense.
In una nota diffusa il 12 dicembre, sul sito istituzionale del CNF, si legge quanto dichiarato in proposito dalla presidente facente funzioni, Maria Masi.
Il testo – viene precisato – costituisce il frutto di una collaborazione virtuosa con il Consiglio nazionale forense e rappresenta “un passaggio molto importante per l’Avvocatura, per il processo di qualificazione dell’avvocato e per i cittadini che avranno maggiori elementi per orientare le scelte di assistenza e di patrocinio”.
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