Nel giorno in cui il Governo ha trovato l’accordo sul decreto Sostegni bis, è arrivato il via libera definitivo della Camera dei Deputati al primo provvedimento, il DL n. 41/2021, che con 32 miliardi di euro ricavati dallo scostamento di bilancio autorizzato dal Parlamento nel gennaio scorso, offre un aiuto alle imprese e agli operatori economici in difficoltà a causa del Covid-19.
Rispetto al testo originario, in vigore dal 23 marzo, molte sono le novità entrate nel provvedimento, durante l’iter parlamentare, dedicate soprattutto a imprese e lavoratori.
Tra queste da ricordare l’estensione del contributo a fondo perduto anche alle Start up, l’esenzione della prima rata IMU per le partite Iva, la proroga del versamento dell’Irap, la sospensione di Tosap, Cosap e del canone Rai per le attività commerciali più penalizzate dalle chiusure.
A ciò si è aggiunto tutto il capitolo dedicato:
ai contributi a fondo perduto per le partite IVA, per i quali grazie ad una modifica del Senato è stata prevista la impignorabilità, oltre al fatto che i nuovi ristori a favore delle aziende sono svincolati dai codici Ateco;
ai ristori previsti per i comparti particolarmente colpiti come quello della montagna;
alla rottamazione delle cartelle entro i 5mila euro per i soggetti con reddito entro i 30mila euro.
Si attendono ora le disposizioni attuative da parte del Ministero dell'economia e delle Finanze, che dovranno essere emanate entro 30 giorni dalla data di conversione in legge del decreto.
Il nuovo articolo 1 del Decreto legge n. 41/2021, prevede il differimento di cinque mesi, dal 30 aprile al 30 settembre 2021, del termine per regolarizzare, senza sanzioni e interessi, l’Irap (saldo 2019 e primo acconto 2020) non versata per effetto dell’errata applicazione delle previsioni di esonero contenute nel decreto “Rilancio” a favore di lavoratori autonomi e imprese con ricavi o compensi 2019 non superiori a 250 milioni di euro (Dl n. 34/2020, art. 24), ossia in violazione delle condizioni e dei limiti dettati dalla normativa dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato.
L’esenzione dal pagamento della prima rata dell’Imu 2021 dovuta in relazione agli immobili posseduti è riconosciuta, invece, ai contribuenti in possesso dei requisiti per accedere al contributo a fondo perduto. Si tratta dei titolari di partita Iva attiva alla data del 23 marzo 2021, che: producono reddito agrario o svolgono attività d’impresa, arte o professione; non hanno superato nel 2019 la soglia di 10 milioni di euro di ricavi o compensi; nel 2020 hanno avuto un ammontare medio mensile di fatturato/corrispettivi inferiore di almeno il 30% rispetto a quello dell’anno precedente.
L’esenzione spetta soltanto per gli immobili nei quali i soggetti passivi sono anche gestori delle attività che vi sono esercitate.
Completamente azzerato, per l’anno 2021, il canone di abbonamento RAI dovuto dalle strutture ricettive e quelle di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico, comprese le attività similari svolte da enti del terzo settore.
Estese fino a tutto il 2021 le esenzioni in materia di occupazione di aree e spazi pubblici disposte a seguito del protrarsi dello stato di emergenza epidemiologica e per favorire la ripresa delle attività turistiche; ossia del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria, dovuto dalle imprese di pubblico esercizio come le attività di ristorazione o di somministrazione di pasti e bevande per le occupazioni con tavolini, e del canone di concessione per l’occupazione delle aree e degli spazi appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile destinati a mercati realizzati anche in strutture attrezzate, dovuto dai venditori ambulanti per l’attività mercatale.
Tra le nuove misure fiscali di aiuto, da segnalare anche:
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