Le prestazioni a sostegno del reddito, come ad esempio l’assegno di maternità dei lavoratori atipici e discontinui (cd. assegno di maternità dello Stato), spettano anche ai soggetti senza fissa dimora. A tal fine, infatti, basta l’iscrizione all’anagrafe di un Comune del territorio italiano, anche con una residenza “fittizia”.
Il chiarimento è giunto dall’INPS, con il messaggio n. 2521 del 4 luglio 2019. Il documento di prassi, spiega l’Istituto Previdenziale, è stato emanato al fine di evitare possibili disconoscimenti del diritto alle prestazioni assistenziali in contrasto con il vigente quadro normativo in materia di persone senza fissa dimora.
Le persone senza fissa dimora sono soggetti che non hanno una residenza fissa, ma hanno il diritto di ottenere una residenza, ancorché “fittizia”, nel Comune dove hanno stabilito il proprio domicilio, purché abbiano ottemperato agli obblighi previsti dall’art. 2, co. 3, della L. n. 1228/1954, così come modificato dall’art. 3, co. 38, della L. n. 94/2009.
Rientrano tra le prestazioni di tipo assistenziale:
Per queste due prestazioni, la residenza effettiva del beneficiario nel territorio dello Stato italiano costituisce requisito essenziale ai fini dell’erogazione.
Nello specifico, in presenza della condizione di “irreperibilità/senza fissa dimora", nel caso:
Qualora l’interessato dimostri di aver regolarizzato la propria posizione presso i competenti uffici anagrafici, in presenza di tutti gli altri requisiti, le mensilità che erano state interrotte a causa dell’assenza di fissa dimora, verranno rimesse in pagamento limitatamente ai periodi per i quali risulti dimostrata la predetta regolarizzazione.
Relativamente alle prestazioni sociali dei comuni, come ad esempio l’ANF comunale e l’assegno di maternità comunale, compete al comune stesso accertare, in sede di istruttoria della domanda, il possesso dei requisiti previsti dalla normativa, tra i quali la residenza del richiedente.
Inoltre, il comune è anche l’ente certificatore del dato relativo alla residenza e deputato al suo controllo. Pertanto, nel flusso delle richieste di pagamento che pervengono all’Istituto, non dovrebbero riscontrarsi situazioni di soggetti senza fissa dimora.
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