Società Benefit: caratteristiche e obblighi

Pubblicato il 20 giugno 2024

Compare nella legge di Stabilità 2016 - n. 208 del 28 dicembre 2015 – un nuovo modello di ente: la Società Benefit (SB), avente l'obiettivo di perseguire il beneficio comune.

E nel corso degli anni si è assistito alla nascita di numerose Società Benefit fino ad arrivare, alla fine del 2023, a 3.619.

Per questo il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, nell’Informativa reporting di sostenibilità n. 6/2024, analizza le principali caratteristiche giuridiche e gli obblighi di rendicontazione delle società benefit.

Società Benefit

Il riconoscimento legale delle Società Benefit in Italia è stato stabilito dalla legge n. 208 del 28 dicembre 2015, specificatamente nei commi 376-384.

Con tale disciplina si incoraggia la creazione e lo sviluppo di entità aziendali che, oltre a mirare al profitto, si impegnano a generare vantaggi sociali e ambientali, considerando gli effetti delle loro operazioni su diversi stakeholder e ambiti non economici.

Come acquisire la qualifica di Società Benefit

Tutte le seguenti tipologie di società, elencate nei titoli V e VI del libro V del codice civile, possono qualificarsi come Società Benefit (SB):

NOTA BENE: Non possono diventare SB le imprese sociali o le società sportive dilettantistiche, poiché mancano dello scopo di lucro, essenziale per ottenere tale status. Al contrario, le start-up innovative, anche quelle sociali, sono idonee a diventare SB.

Il tratto distintivo delle SB è l'obiettivo di generare un "beneficio comune". Questo si traduce in un impatto positivo o nella riduzione di effetti negativi su vari stakeholder durante l'attività economica, come definito dall'articolo 378 della legge n. 208 del 2015. Gli stakeholder interessati includono persone, comunità, ambiente, e altri attori come lavoratori, clienti e fornitori, che sono direttamente o indirettamente coinvolti e hanno aspettative dall'impresa.

Per adottare la qualifica di SB, le aziende devono integrare nei loro obiettivi sociali le finalità di beneficio comune, che si aggiungono ai loro scopi di lucro senza sostituirli.

Responsabile d’impatto

Quando una società diventa una Società Benefit, deve nominare uno o più "responsabili d'impatto": si tratta di soggetti incaricati di verificare il conseguimento degli obiettivi di beneficio comune. Questi responsabili hanno il compito di:

Idealmente, un responsabile d'impatto dovrebbe possedere competenze specifiche in sostenibilità, gestione aziendale e analisi degli impatti sociali e ambientali, oltre ad avere esperienza con metodologie di valutazione e standard di rendicontazione riconosciuti.

Le prestazioni di tale figura possono influenzare la sua remunerazione, che potrebbe essere collegata direttamente al raggiungimento di specifici obiettivi di sostenibilità, come la diminuzione delle emissioni nocive o il miglioramento delle condizioni lavorative e delle relazioni comunitarie.

Controllo sul perseguimento del beneficio comune

Il collegio sindacale, se previsto dalla struttura societaria, è tenuto a vigilare anche sulla corretta applicazione della legge sulle SB, sul rispetto delle clausole statutarie relative al perseguimento del beneficio comune ed esprimersi sull’adeguatezza degli assetti societari, anche per il raggiungimento di finalità di beneficio comune.

Nell’Ipotesi in cui la SB sia risultata inadempiente nel perseguimento del beneficio comune – in assenza di impedimenti che devono essere motivati – sarà soggetta alle disposizioni di cui al decreto legislativo 02/08/2007 n. 145 in materia di pubblicità ingannevole e alle disposizioni del codice del consumo di cui al decreto del 06/09/2005 n. 206.

Obbligo della relazione d’impatto

Si tratta di un documento che la SB è tenuta a predisporre annualmente.

Per la stesura della relazione di impatto ambientale e sociale, la normativa specificata nell'allegato 4 della Legge 208/2015 indica che le Società Benefit (SB) devono utilizzare uno standard di valutazione che, pur non essendo nominativamente definito, deve rispettare certi criteri di qualità:

Tra gli standard frequentemente adottati dalle SB ci sono il Global Reporting Initiative (GRI) e il Benefit Impact Assessment (BIA), sebbene la scelta dello standard rimanga flessibile. Con l'adozione della direttiva CSRD (Corporate Sustainability Directive) in Europa, è probabile che le SB aderiscano a nuovi standard sviluppati dall'EFRAG, promuovendo uniformità e comparabilità nelle metriche di sostenibilità e nelle valutazioni di impatto ambientale e sociale (ESG).

La relazione d’impatto, che va allegata ai bilanci aziendali, deve contenere:

NOTA BENE: La relazione deve anche essere pubblicata sul sito web dell'azienda, se presente

Nei casi in cui le aziende siano tenute a depositare documenti economici presso il registro delle imprese, la relazione di impatto diventa un documento integrativo del dossier finanziario.

FAQ Società Benefit

1. Cosa è una Società Benefit? Una Società Benefit è un tipo di azienda che, oltre a perseguire obiettivi di profitto, si impegna a realizzare un impatto positivo su società e ambiente.
2. Quali leggi regolano le Società Benefit in Italia? Le Società Benefit sono regolate dalla legge n. 208 del 28 dicembre 2015, specificamente nei commi 376-384.

3. Chi può diventare una Società Benefit?

Possono diventare Società Benefit diverse forme societarie come società semplici, società per azioni, società a responsabilità limitata, e altre elencate nel libro V del codice civile.
4. Quali sono i benefici di diventare una Società Benefit? Le Società Benefit possono godere di una reputazione migliorata, attrarre investimenti sostenibili e migliorare il coinvolgimento con i clienti e la comunità.
5. Quali sono gli obblighi di una Società Benefit? Le Società Benefit devono redigere e pubblicare una relazione di impatto annuale che dettaglia come stanno raggiungendo i loro obiettivi di beneficio comune.
6. Quali sono le conseguenze per le Società Benefit che non rispettano i loro obblighi? In caso di mancato rispetto degli obblighi, una Società Benefit può essere soggetta a sanzioni secondo le disposizioni nazionali in materia di pubblicità ingannevole e protezione dei consumatori.
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