L'inammissibilità della class action è ricorribile in Cassazione?

Pubblicato il 03 giugno 2015

Con sentenza n. 8433 depositata il 24 aprile 2015, la Corte di Cassazione, terza sezione civile, ha disposto la rimessione alle Sezioni Unite della questione circa la ricorribilità o meno in Cassazione avverso l'ordinanza che dichiari inammissibile l'azione di classe.

La vicenda riguarda un'azione colletiva con cui l'associazione Codacons – in proprio e quale mandataria di alcuni soggetti – chiedeva la condanna di una s.p.a., ai sensi dell'art. 140 bis D.Lgs 206/2005, al risarcimento dei danni arrecati per aver svolto attività pericolosa (produzione e vendita di sigarette) senza adottare le adeguate cautele volte a prevenire i rischi per la salute.

Codacons - la quale si era vista respingere la domanda sia in primo che in secondo grado - aveva infine impugnato in Cassazione l'ordinanza di inammissibilità dell'azione di classe resa dalla Corte territoriale.

La s.p.a. resistente aveva  tuttavia eccepito  l'inammissibilità di tale ricorso – in proposito richiamando una precedente pronuncia giurisprudenziale – poichè, a suo dire, l'ordinanza con cui veniva dichiarata inammissibile l'azione collettiva non aveva carattere decisiorio e definitivo, sicchè non poteva essere impugnata in Cassazione.

La Suprema Corte, tuttavia, non ha condiviso detta censura, sull'assunto che il provvedimento di inammissibilità dell'azione collettiva non può dirsi "non definitivo" solo perchè all'attore resterebbe, in ogni caso, l'azione individuale. Quest'ultima, infatti, ha contenuti e scopi del tutto diversi da quella di classe, se solo si pensi ad esempio, che solo con la seconda, e non anche con la prima, si possono far valere gli interessi collettivi.

Tra l'altro, l'azione collettiva, per la maggiore pressione economica e psicologica che è in grado di esercitare sul professionista o produttore, offre a chi la propone, un "valore aggiunto" rispetto a quella ordinaria, in termini di maggiore persuasività, di più efficace coazione all'adempimento e minor costo.

La Corte di Cassazione ha tuttavia ritenuto di dover rimettere la questione alle Sezioni Unite, onde prevenire un contrasto giurisprudenziale.  

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