Settore pelletteria, lotta al dumping contrattuale

Pubblicato il 02 marzo 2021

Nuova iniziativa per il contrasto al “dumping contrattuale” nel settore della pelletteria. Infatti, l’1 marzo 2021 Assopellettieri e le organizzazioni sindacali di categoria Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil hanno firmato l’Accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro delle industrie manifatturiere delle pelli (circa 5.100 aziende per oltre 42.000 dipendenti) che regolerà i rapporti economici e normativi tra le imprese ed i lavoratori del comparto fino al 31 marzo 2023.

Tra le novità più importanti del rinnovo, le Parti firmatarie segnalano una nuova iniziativa di sistema che, tramite il contrasto al dumping contrattuale (i cd. “contratti pirata”), ha lo scopo di qualificare tutta la catena produttiva, dalle grandi aziende committenti alle imprese dei settori degli appalti e della sub-fornitura, per innalzare complessivamente gli standard di sostenibilità sociale e le garanzie di qualità dei prodotti e dei processi lungo tutta la filiera produttiva.

Settore pelletteria, validi solo i contratti leader

La notevole diffusione di queste situazioni di dumping contrattuale, afferma Assopellettieri, riguarda sia gli aspetti economici che quelli normativi dei rapporti di lavoro. Quindi, la conseguente situazione di distorsione della concorrenza che ne deriva non giova alla crescita complessiva della qualità del lavoro nella moda e, quindi, alla qualità ed al pregio delle produzioni e dei prodotti di moda italiani.

Pertanto, le Parti contrattuali si sono assunte la responsabilità di indicare a tutte le imprese della filiera della pelle una via concreta che in tempi congrui possa consentire un miglioramento tangibile della situazione.

In particolare, le Parti hanno agito principalmente su due fronti:

Si tratta di una iniziativa coraggiosa e di grande responsabilità per le aziende committenti e di un percorso molto impegnativo per tutta la filiera della pelle.

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