Prosegue l’iter di approvazione, in Commissione finanze della Camera, della proposta di legge sulle semplificazioni fiscali, che lunedì 15 aprile è attesa all'esame dell'Aula di Montecitorio.
Nella seduta di ieri sono stati approvati alcuni emendamenti, tra cui uno sulla fatturazione elettronica e uno sulle comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche dell'Iva.
L’esame del provvedimento proseguirà anche nella giornata odierna con uno scoglio importante da superare: il riconoscimento della competenza di gestire cessioni e affitti di azienda anche ad avvocati e commercialisti, come ai notai.
La questione è molto delicata soprattutto alla luce del sub-emendamento presentato la scorsa settimana, che punta a circoscriverne l’ambito alle sole ditte individuali mantenendo, così, per il resto l’attuale riserva per i notai.
Tra gli emendamenti che hanno incassato già il via libera della Commissione Finanze, c’è quello che allunga i tempi di emissione della fattura elettronica, con effetto quasi immediato.
Dal 1° luglio, infatti, si avranno 15 giorni per l'emissione delle e-fatture, rispetto ai dieci attuali.
Un'altra proroga, invece, riguarda le comunicazioni dei dati Iva relative al secondo trimestre, che dovranno essere effettuate entro il 16 settembre.
Mentre, la comunicazione dei dati relativi al quarto trimestre potrà essere evitata, inserendo le informazioni all’interno della dichiarazione Iva annuale, che però, in tal caso, dovrà essere presentata entro il mese di febbraio dell'anno successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta (ossia entro il 28 febbraio).
Il termine per la trasmissione telematica dei modelli Redditi e Irap passerà dal 30 settembre al 30 novembre, mentre per la dichiarazione Imu-Tasi ci sarà tempo fino al 31 dicembre.
Restano fermi gli ordinari termini di versamento dell'Iva dovuta in base alle liquidazioni periodiche effettuate.
Dal 2020 ci sarà la possibilità di cedere il credito Iva trimestrale chiesto a rimborso.
Inoltre, il modello F24 potrà essere utilizzato, sempre dal 2020, anche per il versamento delle imposte sulle concessioni governative e delle tasse scolastiche.
Un emendamento votato ieri prevede che l'indicatore di situazione economica equivalente (Isee), richiesto per l'accesso alle prestazioni sociali, tra cui anche il reddito di cittadinanza, avrà una durata biennale.
Dunque, la fotografia della situazione patrimoniale del contribuente sarà più duratura, ferma restando la possibilità di aggiornamento dei dati prendendo a riferimento i redditi e i patrimoni dell'anno precedente, qualora vi sia convenienza per il nucleo familiare, scegliendo tra i due anni quello economicamente più vantaggioso.
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