Si è tenuta ieri, presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull'Anagrafe tributaria, l’audizione del direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini, sui progetti di digitalizzazione e innovazione tecnologica delle banche dati fiscali.
L’obiettivo della digitalizzazione e interoperabilità delle banche dati fiscali, si inserisce nell’ambito del più ampio programma previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevede, tra le iniziative di rilancio del Paese, la crescita digitale e di modernizzazione della PA.
Il direttore dell’Agenzia ha illustrato gli importanti obiettivi della riforma del Fisco, che, nel rispetto della privacy, mira alla semplificazione degli adempimenti per cittadini e imprese, oltre che alla digitalizzazione dei servizi.
Ruffini non ha potuto, però, fare a meno di notare come per arrivare ad una “Amministrazione semplice” non basta solo avere miliardi di dati, seppure interconnessi tra di loro, ma è necessario che “il Parlamento faccia piazza pulita di 800 leggi e ne faccia poche e semplici”.
Troppe leggi richiedono, infatti, altrettante spiegazioni, circolari di attuazione e declinazioni; pertanto, lo sfoltimento delle troppe disposizioni di legge nei prossimi mesi dovrà essere centrale nella riforma del sistema fiscale annunciato dal Governo.
La vera sfida per Ruffini è “riuscire ad applicare paradigmi nuovi e tecnologie innovative a grandi masse di dati, spesso distribuiti su numerosi sistemi, con livelli di qualità da controllare attraverso processi specifici, con un approccio multidisciplinare”.
Cosa non sempre semplice, però, da fare; basti pensare al fatto che non sempre è possibile far dialogare i vari database tra loro, con il risultato che per erogare i contributi a fondo perduto legati alla crisi economica conseguente al Covid-19, l’Agenzia delle Entrate è stata costretta a richiedere moltissime informazioni alle partite Iva destinatarie degli indennizzi.
Per Ruffini, i ristori sono da considerare come aiuti di Stato automatici e vanno dichiarati perché non disponibili: dovranno cioè essere iscritti dall’Agenzia nel Registro nazionale aiuti di Stato.
Il contribuente è tenuto a indicare gli aiuti di cui ha fruito e i dati necessari a consentirne la registrazione da parte dell’Agenzia, nel prospetto sugli aiuti di Stato delle dichiarazioni fiscali.
Riguardo alla grande quantità di informazioni solitamente richieste ai contribuenti, il Direttore delle Entrate ha ribadito che la vera sfida è quella di agire nell’ottica “once only” e di non duplicare le richieste di dati.
A tal proposito, ha citato, l’ottimo esempio della dichiarazione precompilata, che nel 2020 ha fatto registrare un numero di invii fai-da-te da parte dei contribuenti pari a 3,8 milioni.
In quest’ottica si inserisce la sfida della precompilata Iva.
A partire dalle operazioni effettuate dal 1° luglio 2021, saranno messe a disposizione, sul portale fatture e corrispettivi, le bozze dei documenti precompilati Iva, ossia i registri delle fatture emesse e degli acquisti e le comunicazioni delle liquidazioni periodiche Iva. A partire dal 1° gennaio 2022, sarà messa a disposizione anche la dichiarazione annuale Iva; inizialmente per una platea sperimentale dei soggetti passivi Iva e, in un secondo momento, per tutti i contribuenti.
Al fine della semplificazione dei servizi, i soggetti che rientrano nella platea, o i loro intermediari in possesso della delega per i servizi di fatturazione elettronica, potranno accedere alle bozze dei registri IVA mensili. Se le bozze sono complete (o successivamente alla loro integrazione per annotare tutte le operazioni effettuate nel periodo), il contribuente può procedere a convalidare i registri e con tale operazione non sarà obbligato alla tenuta dei registri IVA mensili convalidati, che saranno memorizzati dall’Agenzia. In alternativa all’utilizzo diretto delle bozze presenti nell’applicativo web, al fine di poter sfruttare le informazioni a disposizione dell’Agenzia e agevolare i propri adempimenti tributari, il soggetto IVA o il suo intermediario potrà estrarre le bozze e importarle nei propri applicativi oppure utilizzarle per un confronto con i dati dei propri registri.
Tra i servizi in arrivo nel corso del 2021, anche un nuovo servizio web di precompilazione e invio della dichiarazione di successione e domanda di volture catastali.
Analogamente, il Direttore Ruffini ha annunciato che sono in fase di implementazione anche:
una procedura web per la richiesta di registrazione dei contratti di comodato in via telematica;
una versione web della dichiarazione di successione, che affiancherà il prodotto già utilizzato, con la possibile precompilazione di alcune informazioni già in possesso dell'Agenzia.
Per quanto riguarda il modello 730 precompilato, il Direttore delle Entrate ha detto che “dal 10 maggio 2021 i cittadini potranno visualizzare il modello per i redditi 2020” arricchito da una maggiore quantità di dati precompilati sulle spese detraibili.
Proprio con riferimento al modello 730 precompilato, Ruffini ha ricordato i numerosi servizi ormai collaudati realizzati dalle Entrate per gli adempimenti tributari, come: la registrazione telematica dei contratti locazione (Rli), la presentazione telematica delle dichiarazioni di successione, il modello 730 precompilato, le visure catastali o il canale di assistenza online per le problematiche più ricorrenti (Civis).
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