La delega al Governo per la riforma fiscale è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 189 del 14 agosto 2023.
E’ la Legge n. 111/2023 che stabilisce che entro 24 mesi dall' entrata in vigore andranno approvati i decreti per la revisione del sistema fiscale.
Nell’esercizio della citata delega, l’Esecutivo è tenuto ad osservare alcuni principi e criteri direttivi specifici per la revisione della disciplina e l’organizzazione del contenzioso tributario in linea con la riduzione dei contenziosi prevista dal Pnrr e il contenimento dei tempi delle controversie.
I principi per la riforma del contenzioso tributario sono disciplinati dall’articolo 19, contenuto nel Titolo III - I procedimenti e le sanzioni, al Capo I.
Nello specifico, la Legge delega muove nella direzione:
· del rafforzamento dell'autotutela;
· del potenziamento dell’informatizzazione della giustizia tributaria;
· della possibilità di discussione da remoto anche se richiesta da una sola parte e di accesso per tutti alla banca dati delle sentenze.
All’articolo 19 della Legge n. 111/2023 si sancisce che obiettivo prioritario del Governo è quello di coordinare con la nuova disciplina del potere di autotutela gli altri istituti a finalità deflativa operanti nella fase precedente la costituzione del giudizio, ai fini del massimo contenimento dei tempi di conclusione della controversia tributaria.
E’ all’articolo 4, comma 1, lettera h) della stessa Legge n. 111/2023 che viene potenziato l'esercizio del potere di autotutela, estendendone l'applicazione agli errori manifesti nonostante la definitività dell'atto, prevedendo l'impugnabilità del diniego ovvero del silenzio nei medesimi casi nonchè, con riguardo alle valutazioni di diritto e di fatto operate, limitando la responsabilità nel giudizio amministrativo contabile dinanzi alla Corte dei conti alle sole condotte dolose.
Secondo obiettivo del Governo è quello di ampliare e potenziare l’informatizzazione della giustizia tributaria mediante:
la semplificazione della normativa processuale funzionale alla completa digitalizzazione del processo;
l'obbligo dell'utilizzo di modelli predefiniti per la redazione degli atti processuali, dei verbali e dei provvedimenti giurisdizionali;
l’applicazione di sanzioni processuali per la violazione dell’utilizzo obbligatorio delle modalità telematiche;
La riforma del contenzioso tributario proseguirà, poi, con la possibilità per il ricorrente di proporre opposizione all’esecuzione e opposizione agli atti esecutivi davanti al giudice tributario, solo nell’evenienza in cui si censuri la mancata o invalida notificazione della cartella di pagamento o dell’intimazione di pagamento.
Inoltre, si punta a rafforzare il divieto di produrre nuovi documenti nei gradi processuali successivi al primo e viene previsto che la pubblicazione e la successiva comunicazione alle parti del dispositivo dei provvedimenti giurisdizionali avvenga entro sette giorni dalla deliberazione di merito, salva la possibilità di depositare la sentenza nei trenta giorni successivi alla comunicazione del dispositivo.
Infine, si vuole che il Governo introduca misure volte a:
ATTENZIONE: Al fine di assicurare la parità delle parti in giudizio e il diritto alla difesa, una modifica introdotta al Senato prevede che il legislatore delegato adotti dei provvedimenti con lo scopo di garantire che le sentenze tributarie presenti, in forma digitale, nelle banche di dati della giurisprudenza delle corti di giustizia tributaria, gestite dal Ministero dell'economia e delle finanze, siano accessibili a tutti i cittadini.
Da ultimo, è da segnalare come in un’ottica di semplificazione, di maggiore efficienza e risparmio di costi, la Legge delega abbia investito l’Esecutivo del potere di:
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