La domanda di incentivo “Resto al Sud”, di cui all'art. 1 del D.L. n. 91/2017, convertito con modificazioni in L. n. 123/2017, può essere inviata anche da chi ha già un lavoro subordinato a tempo indeterminato. Tuttavia, in caso di accettazione dell’istanza, il lavoratore dovrà lasciare la propria occupazione in quanto incompatibile con la predetta agevolazione.
È questo uno dei tanti chiarimenti forniti da Invitalia, con alcune faq pubblicate sul proprio portale, dopo l'estensione dell'incentivo agli under 46, ai liberi professionisti e alle aree del Centro Italia colpite dal terremoto (modifiche contenute nel D.M. n. 134 del 5 agosto 2019).
Le domanda di ammissione agli incentivi “Resto al Sud” può essere presentata dai soggetti di età compresa tra i 18 ed i 45 anni che:
Premesso che possono accedere all’incentivo unicamente le imprese individuali, le società di persone, le società di capitali (comprese le unipersonali) e le società cooperative, ad esclusione delle attività agricole e del commercio, si precisa che possono essere finanziati unicamente i beni nuovi di fabbrica (sono esclusi, quindi, i beni usati).
Gli automezzi, invece, rientrano nell’incentivo solo se sono strettamente necessari al ciclo produttivo indicato nel programma di spesa. Dunque è escluso l’acquisto di veicoli per il trasporto di merci su strada da parte di imprese che effettuano trasporto merci per conto terzi.
Si ricorda, infine, che l’incentivo “Resto al Sud” non è un bando e non prevede scadenze, né graduatorie. È un incentivo “a sportello”: le domande possono essere presentate fino a quando ci sono fondi disponibili. Previo possesso di un indirizzo Pec, l’istanza è compilabile direttamente online dal sito web di Invitalia. In caso di domanda respinta è comunque possibile inviare una nuova istanza.
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