Chi, con una sola azione, usa violenza o minaccia per opporsi a più pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio mentre compiono un atto del proprio ufficio o servizio, risponde per concorso formale di reati di resistenza a pubblico ufficiale.
E’ quanto si apprende dal testo di un’informazione provvisoria di Cassazione che anticipa le conclusioni di una decisione delle Sezioni unite penali, emessa all’udienza del 22 febbraio 2018.
Nello specifico, era stato chiesto al Supremo collegio di legittimità di indicare se, in tema di resistenza a pubblico ufficiale, la condotta di violenza o minaccia rivolta a più pubblici ufficiali o incaricati di pubblico configurasse un unico reato ovvero un concorso formale di reati o un reato continuato.
Si resta in attesa del deposito della sentenza.
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