Con comunicato del 27 novembre 2017, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha reso noto ufficialmente che il Reddito di inclusione (Rei) diventerà pienamente operativo dal prossimo 1° dicembre.
Il Rei è una misura che, in questa prima fase di applicazione, si rivolge ad un bacino di 1,8 milioni di persone e 500mila nuclei famigliari, ma presto potrà ampliare la sua portata: a luglio la platea dei potenziali beneficiari aumenterà a oltre 700mila famiglie, per arrivare a un bacino di 2,5 milioni di persone, in quanto verranno meno i vincoli dei requisiti famigliari previsti nella prima fase di applicazione.
Chiarisce a tal proposito il comunicato che il Rei non è solo un sussidio economico, ma soprattutto un programma di inserimento sociale e lavorativo che punta alla riconquista dell'autonomia delle famiglie più vulnerabili attraverso la valorizzazione e lo sviluppo delle competenze.
Per il 2017 sono stati stanziati 1,845 miliardi di euro, ma la legge di bilancio in discussione in Parlamento prevede 300 milioni di euro in più nel 2018, 700 nel 2019, 900 dal 2020.
Conclude il comunicato evidenziando che, tenuto conto del PON Inclusione, dal 2020 si sfioreranno i 3 miliardi di euro a disposizione.
Ad ogni buon conto si rammenta che il Rei si compone di due parti:
Dal 1° gennaio 2018 il Rei sostituirà il SIA (Sostegno per l'inclusione attiva) e l'ASDI (Assegno di disoccupazione).
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