L’attesa è finita: il c.d. “decretone” – che contiene il Reddito di cittadinanza (RdC) e “quota 100” – è in "Gazzetta Ufficiale" n. 23 del 28 gennaio 2019, con data di entrata in vigore prevista dal giorno successivo (29 gennaio 2019). Il D.L. n. 4/2019, recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, dovrà successivamente essere convertito in legge, entro 60 giorni.
Ecco tutte le novità in dettaglio.
La prima misura contenuta nel Capo I del D.L. n. 4/2019 è il Reddito di cittadinanza (RdC). Si tratta di un istituto, operativo dal mese di aprile 2019, che si pone quale misura fondamentale di politica attiva del lavoro a garanzia del diritto al lavoro, di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale, nonché diretta a favorire il diritto all'informazione, all'istruzione, alla formazione e alla cultura attraverso politiche volte al sostegno economico e all'inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro.
Il sostegno economico si trasforma, invece, in pensione di cittadinanza per i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni, adeguata agli incrementi della speranza di vita.
L’importo del reddito di cittadinanza oscilla tra i 480 e i 9.360 euro annui, in considerazione di alcuni parametri legati al reddito ISEE. Esso decorre dal mese successivo a quello della richiesta ed è riconosciuto, fermo restando il possesso dei requisiti, per un periodo continuativo non superiore ai 18 mesi. Può essere rinnovato, previa sospensione di un mese.
Il RdC viene riconosciuto dall’INPS ed è erogato tramite la Carta RdC. Ai suoi beneficiari sono estese le agevolazioni relative alle tariffe elettriche e quelle riguardanti la compensazione per la fornitura di gas naturale, riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate.
Per accedere al beneficio bisogna avere determinati requisiti reddituali e patrimoniali, ossia:
Altre disposizioni riguardano la non disponibilità di autoveicoli, motoveicoli, navi e imbarcazioni da diporto. Viene, inoltre, prevista la compatibilità del Reddito di cittadinanza con la NASpI e con altre forme di sostegno al reddito.
Per la pensione di cittadinanza, i requisiti di accesso e le regole del beneficio economico sono le medesime del RdC.
È importante sottolineare, inoltre, che si introducono alcune misure “anti-divano”, ossia che garantiscono l’inserimento o il reinserimento del beneficiario del RdC nel mondo del lavoro, attraverso un percorso personalizzato che potrà riguardare attività al servizio della comunità, riqualificazione professionale, completamento degli studi, nonché altri impegni individuati dai servizi competenti finalizzati all’inclusione sociale e all’inserimento nel mercato del lavoro.
In particolare, il beneficiario dovrà sottoscrivere il Patto per il lavoro o per l’inclusione sociale, partecipare alle specifiche iniziative formative previste e non potrà rifiutare le offerte di lavoro proposte dai Centri per l’Impiego in base a specifici requisiti di distanza e di durata del periodo di disoccupazione.
Sono introdotti anche incentivi per le imprese che assumono il beneficiario di RdC a tempo pieno e indeterminato, sotto forma di esoneri contributivi, nonché per i beneficiari che avviano un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o una società cooperativa entro i primi 12 mesi di fruizione.
Al Capo II del D.L. n. 4/2019 trovano, invece, spazio una serie di disposizioni dedicate al “capitolo pensioni”, con l’introduzione in primis di “quota 100”. L’obiettivo è quello di garantire ai cittadini italiani una valida alternativa per uscire in via anticipata dal lavoro, quindi pensionarsi in deroga agli ordinari requisiti previsti dalla "Riforma Fornero".
Il decreto legge, in particolare, introduce il diritto alla pensione anticipata, senza alcuna penalizzazione, al raggiungimento di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità contributiva minima di 38 anni. La misura è sperimentale e vale per il triennio “2019-2021”.
Ma da quando è possibile andare in pensione? Ebbene, l’uscita è differenziata a seconda che si tratti di un lavoratore privato o pubblico. Nel primo caso, la finestra mobile si aprirà dal primo aprile 2019 se raggiunti i requisiti indicati entro il 31 dicembre 2018. Per i lavoratori pubblici, invece, che abbiano maturato i requisiti entro la data di entrata in vigore del decreto, la prima decorrenza utile è agosto 2019. Inoltre, potranno andare in pensione dal prossimo primo settembre (inizio dell’anno scolastico) i lavoratori della scuola.
Il decreto legge prevede, inoltre:
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