Rapporto Cepej Giustizia in Italia

Pubblicato il 10 ottobre 2016

Il 6 ottobre 2016 è stato presentato a Parigi il rapporto biennale della Commissione europea per l’efficacia della giustizia (Cepej), che ha preso in esame la situazione di 47 Stati membri, tra cui l’Italia, in relazione al biennio 2012 – 2014.  

Budget diminuito

Ciò che emerge, quanto al nostro paese, è che il budget destinato al sistema giudiziario è diminuito del 3,4% (da 77 a 73 euro per abitante), pur se rimane nettamente superiore alla media degli altri paesi europei, ove si assiste ugualmente ad una diminuzione.

Rispetto al totale della spesa pubblica, il budget giustizia si assesta all’1,3; dato questa volta assai più basso rispetto agli altri paesi.

Per tutto il resto, il rapporto Cepej conferma i consueti ritardi strutturali del nostro sistema, seppur con qualche marginale miglioramento in alcuni settori.

L’Italia, inoltre, è il paese che destina meno risorse per assistenza legale alle persone con reddito basso (2,37 euro per abitante rispetto, ad esempio, ai quasi 6 euro della Francia o agli 8 euro della Germania), pur concentrandole in un minor numero di procedure.

Pochi giudici e procuratori Tantissimi avvocati

Ha inoltre pochi giudici (11 ogni 100 mila abitanti, rispetto ad una media europea di 21) e pochi procuratori (3 ogni 100 mila abitanti, rispetto ad una media europea di 11) che hanno dunque un più elevato carico di lavoro.

In compenso ha tantissimi avvocati (368 ogni 100 mila abitanti, rispetto ad una media europea di 149), secondo una classifica che ci vede secondi solo alla Grecia, che ci batte di pochissimo. E questo anche se il numero di avvocati è leggermente diminuito tra il 2012 ed il 2014.

Tribunali ridotti Processi troppo lunghi

Da tutto ciò consegue – secondo gli esperti Cepej – l’eccessiva durata dei processi: 532 giorni per il processo civile, su una media europea di 237; 984 giorni per il processo amministrativo, su una media di 341; 386 giorni nel processo penale, su una media è di 133.  

L’Italia è il paese che tuttavia è riuscita a ridurre in maniera radicale il numero di Tribunali, dimezzandoli rispetto al 2012.

 

 

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