Question time. Lavori aperti sul regime dei “minimi”

Pubblicato il 02 ottobre 2014 Nel question time in Commissione finanze della Camera del 1° ottobre 2014, molteplici sono state le risposte fornite dal vice-ministro all'Economia, Casero.

Project financing

Relativamente al trattamento da riservare ai fini Iva alle somme corrisposte per opere che rientrano nell’ambito del cosiddetto Project financing ( articolo 153, comma 19, Dlgs n. 163/2006) è specificato che l’aliquota agevolata del 10% è da riconoscere solo ai contributi erogati dalla stazione appaltante a titolo di contributo per la realizzazione di tali opere. Ne restano, invece, escluse le somme che non risultano correlate alla realizzazione dell’opera, quali, per esempio, quelle connesse alla gestione del servizio.

Dunque, per beneficiare dell’aliquota Iva ridotta è necessario che l’opera rientri tra le fattispecie previste dal numero 127 quinquies della Tabella A, parte III, allegata al Dpr n. 633/1972. Stabilito ciò, diventa del tutto irrilevante il momento in cui le somme vengono corrisposte dalla stazione appaltante al concessionario per la realizzazione dell’opera: è indifferente se ciò avviene durante la costruzione della stessa oppure successivamente.

Regime dei minimi

È intenzione del Governo ampliare la platea dei beneficiari del regime dei minimi anche se però il vincolo del limite anagrafico rimane stretto.

Alla domanda sull’utilità di innalzare sia la soglia dei ricavi (da 50mila a 60mila) che quella dei limiti temporali (raddoppiandoli con l’allungamento dell’ambito di applicazione del regime a 10 anni), è stata contrapposta la questione del test di sostenibilità delle casse pubbliche. L’intervento congiunto costerebbe dai 700 mila ai 222 milioni di euro in termini di perdita di gettito.

Tuttavia la volontà di semplificare il regime agevolato è forte e si sta lavorando sul punto.

Con riferimento alla richiesta di eliminazione di qualunque vincolo anagrafico, il viceministro dell’Economia ha, infatti, ribadito che il Governo è al lavoro sul regime dei minimi nell'ambito di quanto stabilito dalla delega fiscale (legge 23/2014), con l'obiettivo di «ampliare la platea, non certo di ridurla, e di semplificare il sistema».
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