Proprietà industriale, firmate le Linee Guida. Atteso decreto in GU

Pubblicato il 02 ottobre 2023

Attuato l’ultimo passaggio per il compimento della riforma della Proprietà Industriale. Con notizia del MIMIT del 30 settembre 2023 si apprende della firma del decreto interministeriale riguardante l'adozione delle Linee Guida previste dall'articolo 65 del Codice della Proprietà Industriale.

Dopo l'approvazione della legge di modifica al Codice della Proprietà Industriale (Legge n.102 del 24 luglio 2023) e dei conseguenti strumenti attuativi, tra cui 4 circolari, si è giunti, ora, all’ultimo tassello: l’approvazione delle Linee Guida che rappresentano l'ultimo atto necessario per il conseguimento dell’obiettivo fissato dal Piano nazionale di ripresa e di resilienza.

Si veda anche: Codice della proprietà industriale, in vigore le novità per i brevetti.

NOTA BENE: Resta inteso che le parti sono libere di individuare il miglior assetto di interessi per la loro relazione contrattuale, essendo le Linee guida destinate a orientare la negoziazione secondo scenari alternativi che le parti possono valutare in funzione della concreta tipologia di ricerca e degli effettivi interessi coinvolti.

Linee Guida per la riforma della Proprietà Industriale

Le Linee Guida firmate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) sono allegate al decreto interministeriale del 26 settembre 2022, recante: “Linee guida per la regolamentazione dei rapporti contrattuali tra le strutture di ricerca e i soggetti finanziatori”, in corso di pubblicazione in GU.

Con la firma del decreto interministeriale sono state adottate le Linee Guida di cui al comma 5 del nuovo articolo 65 del Codice delle Proprietà Industriale, esattamente nei tempi previsti, anzi addirittura in anticipo, dato che la previsione normativa annunciava che l’emanazione delle Linee Guida dovesse avvenire entro il termine del 23 ottobre, ossia entro i 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di modifica del Codice.

Con le novità approvate si renderà più agevole l'accesso da parte delle imprese al sistema della proprietà industriale e si favoriranno i processi di trasferimento tecnologico, grazie in particolare all'epocale modifica intervenuta con l'abolizione del cosiddetto "professor privilege".

Abolito il “Professor’s privilege”, novità per i brevetti

Con l’abolizione del cosiddetto “Professor’s privilege” viene ribaltato l’approccio della precedente versione dell’articolo 65 che assegnava la titolarità delle invenzioni ai ricercatori che le avevano sviluppate.

L’articolo 65 prevede ora che “quando l'invenzione industriale è fatta nell’esecuzione o nell’adempimento di un contratto o di un rapporto di lavoro o d’impiego, anche se a tempo determinato, con un’università, anche non statale legalmente riconosciuta, un ente pubblico di ricerca o un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS), nonché nel quadro di una convenzione tra i medesimi soggetti, i diritti nascenti dall’invenzione spettano alla struttura di appartenenza dell’inventore”, salvo il diritto spettante a quest’ultimo, di esserne riconosciuto autore, secondo la disciplina dettata dal medesimo articolo

NOTA BENE: Con la riforma in atto, dunque, la titolarità del brevetto è stata trasferita alla struttura di appartenenza dell’inventore: il ricercatore può autonomamente depositare la domanda di brevetto solo in caso di inerzia da parte della struttura di appartenenza.

Le strutture di ricerca potranno così innestare virtuosi processi di valorizzazione delle innovazioni e trasferimento tecnologico, anche a vantaggio della competitività del Sistema Paese.

E questo con un doppio intento:

Il successivo comma 5 del citato articolo 65 prevede, infine, che i diritti derivanti dall’invenzione realizzata nell’esecuzione di attività di ricerca svolta da un’Università, anche non statale legalmente riconosciuta, un Ente pubblico di ricerca o un IRCCS, finanziata, in tutto o in parte, da altro soggetto, siano disciplinati da accordi ad uopo stipulati tra le parti, redatti sulla base delle presenti Linee guida, che individuano i principi e i criteri specifici per la regolamentazione dei rapporti contrattuali, allorché oggetto dell’accordo sia un’attività di ricerca commissionata, anche al fine di agevolare i percorsi di trasferimento tecnologico e di valorizzazione delle invenzioni.

NOTA BENE: Dunque, si apre la strada riconoscimento alle Università, EPR e IRCSS della piena autonomia gestionale nell’attuazione delle disposizioni di cui all’art. 65 e di ogni altro aspetto relativo alle migliori forme di valorizzazione delle invenzioni.

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