Prevenzione e contrasto dell’evasione fiscale. Le linee guida per il 2014
Pubblicato il 07 agosto 2014
Al fine di contribuire in modo concreto al raggiungimento degli obiettivi affidati al Governo dalla delega fiscale (L.
23/2014), l’Agenzia delle Entrate, nel corso del 2014, è chiamata non solo al consolidamento dei risultati raggiunti, ma anche a mettere a punto una mirata
strategia di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.
Con la
circolare n. 25 del 6 agosto 2014, l’Amministrazione finanziaria fornisce una sintesi degli
indirizzi operativi assegnati agli uffici e definisce il piano d’azione da perseguire nel 2014, finalizzato ad una maggiore collaborazione tra uffici e contribuente.
Definiti i compiti da assegnare alle strutture locali, regionali e provinciali, il Fisco istruisce gli uffici su come agire per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale, tenendo in considerazione anche la particolare crisi economica che sta colpendo il territorio nazionale.
L’invito, infatti, non è più quello di proseguire, sulla scia del passato, verso controlli basati su questioni interpretative oppure su errori formali, quanto piuttosto concentrarsi sulle attività di preparazione all’accertamento per individuare i comportamenti più pericolosi, intensificare i contraddittori preventivi con il contribuente, effettuare analisi attente in campo Iva e verifiche sul passato recente, ossia non più indietro del 2012.
Sorvegliati speciali
La circolare sottolinea il particolare impegno che deve essere riservato all’analisi dei comportamenti evasivi più gravi, che oltre che comportare danni rilevanti in termini di perdita di gettito fiscale provocano distorsioni alla libera concorrenza e danneggiano i contribuenti che adottano comportamenti leali con il Fisco.
In tale ottica, gli uffici sono invitati ad effettuare un esame di
proficuità comparata, privilegiando gli elementi da cui possano scaturire maggiori imposte accertabili, e, al contempo, abbandonare invece tutte le situazioni poco significative o aventi natura esclusivamente formale.
Dunque, massima allerta sulle situazioni ad alto rischio come possono essere: i grandi contribuenti; le imprese di media dimensione; le Onlus e gli altri soggetti che fruiscono di regimi agevolati.
Accanto all’analisi delle
attività specifiche, ossia rivolte appunto alle macro tipologie di contribuenti, la circolare prende in rassegna anche le cosiddette
attività trasversali, che non sono applicabili ad una precisa categoria di contribuenti.