Per il cuneo fiscale il dubbio del “Durc”

Pubblicato il 11 novembre 2008 Anche in tema di Irap, per le imprese non è facile determinare l’importo da versare a titolo di secondo acconto del 2008. Per molti versi, potrebbe sembrare conveniente abbandonare il criterio “storico” a vantaggio di quello “previsionale”, non senza, però, rischi di mettere in discussione addirittura l’importo versato a titolo di saldo 2007. Con l’adozione del metodo previsionale, il contribuente viene chiamato ad applicare l’aliquota del 3,9% al posto di quella del 4,25% collegata al criterio storico, ma ciò con l’onere di farsi carico di dare soluzione anticipata a una serie di dubbi in merito, per esempio, alle plusvalenze e altri costi del personale. Anche chi sceglie il metodo storico, in virtù di quanto previsto dalla Finanziaria 2007, può considerare in sede di acconto un effetto “maggiorato” della deduzione collegata al cuneo fiscale. Cioè, in via semplificativa, l’impresa può individuare l’imposta da versare ricalcolando quella del 2007 come se il cuneo fiscale fosse stato sempre vigente e non ridotto al 50% per il periodo da febbraio a giugno. Tuttavia, proprio con riferimento al cuneo, imprese e professionisti devono fare molta attenzioni agli obblighi legati al Durc, dato che molti benefici normativi e contributivi sono stati vincolati proprio alla possesso di tale documento di regolarità contributiva.
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