Si torna al passato: per il 2006 la “no tax area” resta per tutti, anche per i residenti all’estero. Il decreto legge 262 (collegato alla Finanziaria), entrato in vigore il 3 ottobre scorso, ha fatto dietrofront ripristinando la deduzione per assicurare la progressività dell’imposizione anche ai soggetti non residenti in Italia. Era stata la manovra d’estate (Dl 223/06), nell’articolo cancellare per i non residenti i benefici della fascia di reddito esente da Irpef. La successiva circolare 28/E delle Entrate aveva fornito i primi chiarimenti e le istruzioni per attuare il “taglio”. Alla luce di tutto ciò, i calcoli dei due istituti di previdenza, Inps e Inpdap, sono rimasti indietro di più di tre mesi. Da qui l’esigenza di prendere provvedimenti. L’Inps, con il messaggio n. 27901, e l’Inpdad, con la nota operativa n. 59, hanno dato istruzioni per recuperare gli “sconti”, favorendo la ricostituzione delle pensioni con conguagli. Infatti, dal 4 luglio, i sostituti hanno cancellato una deduzione che, invece, spetta a tutti, anche ai non residenti per l’intero 2006. La reintroduzione della “no tax area” dei non residenti è, però, solo temporanea: dal 2007 scomparirà definitivamente per tutti i contribuenti, non solo per i residenti all’estero, dato che dato un colpo di spugna alla riforma Tremonti, facendo scomparire sia le deduzioni per la “no tax area” che quelle per i carichi familiari, la cosiddetta “family area”.
Sempre l’Inps, con il messaggio n. 27964 del 19 ottobre scorso, ha inoltre precisato che la competenza a decidere i ricorsi in materia di sgravi e fiscalizzazione degli oneri sociali va riconosciuta al Comitato amministratore del Fondo pensioni lavoratori dipendenti per effetto dell’articolo 23 della legge 9 marzo 1989, n. 88.
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