A seguito del grave attacco informatico subito da alcuni gestori dei servizi di posta elettronica certificata riguardanti gli avvocati – tra cui “Lextel-Visura” e “Infocert” -, l’Organismo Congressuale Forense ha inviato una missiva al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per chiedere di valutare l’ipotesi di disporre una proroga di tutti i termini processuali.
Lo slittamento dei termini andrebbe considerato a partire dalla data del 7 maggio 2019, giorno in cui è cominciato l’attacco hacker, fino alla definitiva risoluzione della problematica e il pieno ripristino della funzionalità degli strumenti di PEC.
Con la lettera, datata 9 maggio, l’OCF ha segnalato al Guardasigilli le intrusioni subite da tantissimi avvocati nelle proprie caselle di posta elettronica certificata (le PEC interessate sarebbero circa 150mila), con acquisizione illecita dei dati riservati ivi contenuti, e successivo intervento anche del Garante della Privacy, che ha annunciato l’apertura di un’apposita istruttoria formale.
Ha inoltre precisato che si tratta di PEC utilizzate dai legali “quale strumento di interazione con gli uffici giudiziari, per le comunicazioni e le notifiche di giustizia e per il deposito degli atti”.
Il rischio è che si verifichino innumerevoli ed incolpevoli decadenze da adempimenti processuali in tutti i settori della Giurisdizione, con conseguente pregiudizio dei diritti dei cittadini e delle imprese che siano parti in cause pendenti.
L’auspicio dell’Organismo di rappresentanza dell’Avvocatura è che il ministro Bonafede intervenga, immediatamente, nel senso indicato.
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