Parola d’ordine: semplificazione. Le proposte dei professionisti al riguardo
Pubblicato il 30 settembre 2013
Nel lungo percorso intrapreso dal nostro Paese all’insegna della semplificazione burocratica il cui peso funge da grave zavorra per il rilancio dell’economia, numerose son le proposte avanzate dalle varie associazioni imprenditoriali e di categoria.
Denominatore comune per tutti: una serie di misure urgenti finalizzate allo snellimento dei rapporti con la Pa.
In quest’ottica si inseriscono le recenti proposte avanzate dall’Ordine dei dottori commercialisti, dal Consiglio nazionale forense e dai Consulenti del lavoro. Tutti hanno preso al vaglio misure che mirano ad alleggerire i rapporti delle imprese con la Pubblica amministrazione, al fine di trovare una veloce risoluzione alle molte problematiche concrete che quotidianamente le stesse imprese devono affrontare.
Così, da una parte, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, sostenuto anche dall’Istituto di ricerca, ha presentato alcune richieste quali: l’abrogazione di alcuni commi dell’articolo 35 del Dl n.
223/2006 per una revisione totale della solidarietà del committente per le ritenute sul lavoro dipendente, oltre che la riformulazione della disciplina sanzionatoria per gli obblighi antiriciclaggio. Quest’ultima, per la categoria dei dottori commercialisti, appare sproporzionata dato che equipara la mancata segnalazione ad alcune violazioni formali. Infine, viene richiesto anche di evitare l’introduzione di nuove incarichi in capo agli stessi professionisti, come l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici a partire dal 2014.
Dall’altra pare, invece, la categoria degli avvocati spinge sulla prevenzione delle controversie per evitare di andare ai processi. L’obiettivo di rendere più efficiente la giustizia civile, potrebbe essere raggiunto anche promuovendo la consulenza preventiva degli avvocati, così da poter giungere ad una risoluzioni delle liti senza dover arrivare necessariamente in giudizio. Allo stesso tempo, il Consiglio nazionale forense propone l’introduzione della negoziazione assistita per la definizione di operazioni economiche e accordi familiari e per rendere efficaci gli accordi transattivi presi in sede di conciliazione volontaria.
Infine, non meno importanti, le proposte avanzate dai Consulenti del lavoro, secondo cui sarebbe utile introdurre regole per far ottenere alle imprese il rimborso immediato delle somme anticipate per la liquidazione degli infortuni. Analogamente, potrebbe essere d’aiuto far transitare sul canale telematico – così da uniformare – le denunce alle casse edili così come pure adottare il modello F24 per il versamento dei contributi dovuti ai fondi pensione e ai fondi sanitari integrativi.
Da segnalare come, in questa situazione di evidente difficoltà, andrà a pesare anche l’aumento dell’Iva. Il tanto atteso rinvio dell’annunciato aumento dell’Imposta sul valore aggiunto sembra essersi definitivamente perso. Di conseguenza, senza sorprese dell’ultimo minuto, dal 1° ottobre l’aliquota Iva salirà dal 21% al 22%.
Si attende ora la parola finale sul decreto dell’Economia, che dovrebbe giungere proprio in questi due giorni (prima di martedì 1° ottobre), senza la quale l’aumento dovrebbe essere inevitabile con pesanti ripercussioni su una vasta gamma di beni e servizi: gioielli, vestiti, attrezzature sportive, televisori, attività di divertimento e anche consulenze dei professionisti.