La parità salariale tra uomo e donna è divenuta legge a seguito del via libera in sede deliberante della commissione Lavoro del Senato al testo già congedato dalla Camera il 13 ottobre 2021. Il nuovo testo normativo interviene sul Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (D.Lgs. n. 198/2006) tramite integrazioni e inserimenti di nuovi articoli.
Inoltre, il Ddl per le pari opportunità tra uomo e donna ha introdotto:
Significative sono le modifiche apportate al rapporto sulla situazione del personale previsto dall’art. 46 del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna e che va redatto almeno ogni due anni da aziende pubbliche e private.
Il documento, destinato a fotografare la situazione lavorativa del personale maschile e femminile, prima a carico delle imprese con oltre 100 dipendenti, coinvolgerà dopo l’entrata in vigore della legge anche tutte le realtà con oltre 50 addetti nonché - solo su base volontaria - quelle sotto tale soglia.
Dal 1° gennaio 2022, sarà introdotta la certificazione della parità di genere, la quale attesterà “le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità”.
I parametri minimi per il conseguimento della certificazione, così come le modalità di acquisizione, monitoraggio e controllo dei dati trasmessi verranno definiti con uno o più decreti.
È previsto, infine, uno sgravio contributivo a favore delle aziende che al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento siano in possesso della certificazione. In particolare, per il 2022 è stata prevista una dote di 50 milioni di euro. Lo sgravio sarà applicato su base mensile e non potrà:
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