Il 21 dicembre 2016 Rossella Orlandi, direttrice dell'Agenzia delle Entrate, in audizione dinanzi alla Commissione bicamerale dell’Anagrafe tributaria, ha colto l'occasione per fare un aggiornamento sullo stato di attuazione della dichiarazione precompilata, dell'inserimento del canone Tv nella bolletta elettrica, della fatturazione elettronica e sull'impatto che le nuove misure di contrasto all'evasione avranno sul sistema dell'Anagrafe tributaria.
A pochi giorni dalla chiusura del termine per comunicare il non possesso dell'apparecchio televisivo e quindi non pagare il canone Rai per il 2017, la Orlandi ha annunciato che i risultati del primo anno di inserimento del tributo in bolletta sono stati più che soddisfacenti.
La stima di incasso al 31 dicembre dell'operazione di inserimento in fattura elettrica del balzello è stata ufficializzata, evidenziando un introito per oltre 2 miliardi di euro.
Una cifra ben superiore a quanto messo a bilancio dalla legge di Stabilità 2016 e meglio sicuramente delle previsioni di coloro che erano contrari all'operazione.
Le imprese elettriche hanno riversato circa 1,850 miliardi fino al mese di novembre e la parte restante è attesa entro questo mese, fermo restando che eventuali riversamenti riferiti al canone 2016, in caso di pagamento tardivo delle fatture da parte degli utenti, potranno essere effettuati anche nel 2017.
Per la Direttrice "il meccanismo finora ha funzionato, anche se con qualche fatica" e anche il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, un mese fa aveva stimato un incasso per l'Erario di circa 2 miliardi di euro, definendolo già allora un "successo".
Le difficoltà maggiori che sono state riscontrate durante l'anno sono legate, in particolar modo, anche alla necessaria attività di “normalizzazione” degli indirizzi per correggere eventuali errori.
Ma il successo dell'operazione è ravvisabile anche in termini di lotta all’evasione: con riferimento ai quei 6/7 milioni di famiglie che non pagavano il canone, solo poco più di 800mila, invece, hanno dichiarato di avere i titoli per non farlo perché esenti o perché non possiedono televisori.
Nel corso dell'audizione la direttrice Orlandi ha fatto anche il punto sulla fatturazione elettronica nei confronti delle forniture alle Pubbliche amministrazioni, evidenziando un andamento – anche in questo caso - del tutto positivo.
Il primo bilancio del Sistema di Interscambio delle fatture elettroniche verso la PA è stato sicuramente soddisfacente: il Sistema, dall'avvio del servizio al 30 novembre 2016, ha ricevuto e gestito circa 52,7 milioni di file fattura.
Le fatture sono state emesse da circa 873mila fornitori e sono state consegnate ad oltre 60mila “uffici virtuali” di 23mila Amministrazioni pubbliche.
Si tratta di dati che, secondo Orlandi, mostrano “un quadro positivo dell'intero processo”.
Basti pensare al costante e forte aumento dei fornitori che, dall'avvio della fase 2 fino allo scorso ottobre, sono praticamente raddoppiati passando da circa 429 mila a 873 mila; mentre, viceversa, i file scartati sono passati dal 18,23% del 2014 al 3,96% del 2016.
L'intervento della direttrice Orlandi dinanzi alla Commissione parlamentare aveva la finalità di portare a conoscenza la stessa anche dell'andamento dei flussi informativi con i contribuenti e con i soggetti tenuti a trasmettere all'Agenzia delle Entrate i dati da inserire nella dichiarazione dei redditi, oltre al numero dei contribuenti che si sono avvalsi della dichiarazione precompilata autonomamente oppure tramite i CAF.
Il numero uno delle Entrate ha ricordato che da quest'anno l'Agenzia ha precompilato la dichiarazione non solo nei confronti dei soggetti che presentano il modello 730, ma anche nei confronti di coloro che presentano il modello Unico. A tutti questi soggetti vengono rese disponibili le informazioni di cui dispone l'Agenzia con riferimento agli oneri deducibili e detraibili, alle certificazioni dei sostituti d'imposta e agli immobili.
Complessivamente risultano trasmessi al Fisco circa 19,8 milioni di modelli 730 e circa 10 milioni di modelli Unico.
I risultati mostrano un incremento del numero dei soggetti che inviano la dichiarazione direttamente all'Agenzia (+43%), grazie alla maggiore completezza della dichiarazione precompilata e alla sempre maggiore facilità dell'uso dell'applicazione.
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