Il 7 giugno 2017 si è tenuta, presso la sede dell'Ocse a Parigi, la cerimonia ufficiale per la sottoscrizione della Convenzione multilaterale fiscale per la prevenzione dell’elusione e contro la “pianificazione fiscale aggressiva” dei gruppi multinazionali.
L'Evento è stato presieduto dal segretario generale dell’Ocse, Angel Gurría, che ha così commentato: “oggi scriviamo la storia dei trattati fiscali, con la firma di 68 giurisdizioni sul primo accordo multilaterale di sempre”.
La Convenzione multilaterale, infatti, è stata firmata dagli esponenti politici e governativi di oltre 68 Stati; per l'Italia era presente il Ministro dell'economia Pier Carlo Padoan.
Si tratta del primo accordo di questo genere, per contenuti e portata dei firmatari, che ha come obiettivo la prevenzione dell'elusione internazionale. Una sorta di step successivo per lo scambio su base bilaterale dei dati dei contribuenti.
La Convenzione, infatti, trasferisce a livello multilaterale una serie di accordi bilaterali che mirano a contrastare il cosiddetto "shopping" fiscale dei gruppi multinazionali.
Grazie a questo regolamento internazionale, infatti, verranno attualizzati – senza necessità di rifarli – gli oltre 1.100 accordi in vigore tra le 111 giurisdizioni impegnate nel programma Beps (Base erosion and profit shifting). Allo stesso tempo, l'accordo consentirà l'implementazione delle raccomandazioni messe a punto dall'Ocse in oltre 3 mila convenzioni bilaterali contro le doppie imposizioni già esistenti, evitando di dover ricorrere a negoziazioni one-to-one, che risulterebbero lunghe e complesse.
Il maxi piano contro l'elusione dei gruppi internazionali si compone di varie “Actions” che non saranno recepite però in automatico: sono previste varie possibilità di deroga ed eccezioni a favore dei singoli Stati.
Il meccanismo di entrata in vigore della Convenzione è piuttosto articolato: le novità si applicheranno dal primo giorno del mese successivo ad un periodo di 90 giorni, che decorrerà dalla data di deposito del quinto strumento di ratifica o approvazione dei singoli Stati.
Scopo della Convenzione multilaterale è quello di rendere non più praticabili i fenomeni di non tassazione sui pagamenti di natura finanziaria, favorire la risoluzione alternativa delle dispute e un arbitrato con tempi certi, in cui ogni Stato nominerà i propri componenti di comprovata esperienza internazionale e in grado di superare le giurisdizioni nazionali.
Ancora prevedere l'introduzione di una tassazione effettiva sulle multinazionali del web, il blocco agli arbitraggi fiscali tramite l'utilizzo di strumenti finanziari ibridi e l'introduzione di regole comuni per l'attribuzione dei profitti alle società controllate estere (Cfc rules).
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