Modello Iva TR entro il 30 aprile 2024

Pubblicato il 11 aprile 2024

Entro il 30 aprile 2024, i contribuenti che intendono chiedere a rimborso o utilizzare in compensazione il credito Iva relativo al primo trimestre 2024 sono tenuti a presentare l’apposito modello Iva TR.

Si tratta dei soggetti passivi Iva che hanno realizzato nel trimestre un’eccedenza di imposta detraibile superiore a 2.582,28 euro e che intendono chiedere (in tutto o in parte) il rimborso di tale somma ovvero l’utilizzo in compensazione orizzontale dello stesso.

In alcuni casi è necessaria l’apposizione sull’istanza del visto di conformità o la sottoscrizione alternativa da parte del soggetto incaricato della revisione legale.

L'ultimo aggiornamento del modello è stato operato il 14.3.2023 per tenere conto della nuova numerazione dei righi relativi ai quadri TA e TB, nonché delle novità in tema di procedure concorsuali.

Sul piano operativo, si rammenta che il modello Iva/TR può essere presentato direttamente dal contribuente o tramite intermediari abilitati. In caso di scarto, la trasmissione si considera tempestiva se reinviata entro 5 giorni dalla data di comunicazione dei motivi di scarto.

Presupposti oggettivi

In base all’articolo 38-bis, comma 2 del D.P.R. 633/1972 il credito Iva trimestrale, se di importo superiore a 2.582,28 euro, può essere chiesto a rimborso o in compensazione orizzontale da parte dei contribuenti che, nel singolo trimestre, sono in possesso di uno dei seguenti requisiti di cui all’art.30, co. 3 del D.P.R. 633/1972:

Aliquota

media

aver effettuato, in via esclusiva o prevalente, attività che comportano l’effettuazione di operazioni soggette ad Iva la cui “aliquota media”, aumentata del 10%, risulta inferiore all'aliquota media degli acquisti e delle importazioni (computando a tal fine anche le operazioni effettuate in reverse charge e split payment).

Operazioni

non imponibili

aver effettuato operazioni non imponibili (art.8, 8-bis e 9 del D.P.R. 633/72) per un ammontare superiore al 25% di tutte le operazioni effettuate. Tra le operazioni effettuate vanno conteggiate anche le operazioni non soggette ad Iva per mancanza del requisito della territorialità (artt. da 7 a 7-septies del D.P.R. 633/1972).

Beni ammortizzabili

aver effettuato acquisti e importazioni di beni ammortizzabili per un ammontare superiore a 2/3 dell'ammontare complessivo degli acquisti e delle importazioni imponibili. Al riguardo, si rammenta che:

  • l'imposta assolta sul corrispettivo relativo all’acquisto, come utilizzatore, del contratto di leasing avente ad oggetto un bene ammortizzabile, non può essere chiesta a rimborso (risoluzione 392/E/2007);
  • l'indeducibilità delle quote di ammortamento e dei canoni di leasing relativi ai terreni, in caso di acquisto di fabbricati, “deve essere ridotta per l’importo riferibile al costo (non ammortizzabile) dell’area occupata dalla costruzione e di quella che ne costituisce pertinenza” (circolare 8/E/2009).

Operazioni

non soggette Iva

aver effettuato, nei confronti di soggetti passivi non stabiliti in Italia (e, quindi operazioni non soggette ad Iva per mancanza del requisito della territorialità), per un importo superiore al 50% dell’ammontare di tutte le operazioni effettuate:

  • lavorazioni relative a beni mobili materiali;
  • trasporto di beni e relative prestazioni di intermediazione;
  • prestazioni di servizi accessorie ai trasporti di beni e relative prestazioni di intermediazione;
  • prestazioni di servizi di creditizi, bancari, finanziari e assicurativi (di cui all’articolo 10, comma 1, nn. da 1) a 4), D.P.R. 633/1972), effettuate nei confronti di soggetti stabiliti al di fuori dell’UE o relative a beni destinati a essere esportati fuori dell’Unione europea.

L’istanza può essere presentata anche dai soggetti non residenti senza stabile organizzazione, identificazione direttamente in Italia (articolo 35-ter del D.P.R. 633/1972) ovvero con rappresentante fiscale. Tali soggetti possono chiedere il rimborso o utilizzare in compensazione il credito Iva del trimestre di riferimento anche in assenza dei presupposti previsti dalle altre lettere del citato articolo 30.

Ai fini della richiesta di rimborso e/o compensazione, occorre tener presente che l’istanza si riferisce solo al credito maturato nel trimestre (non può comprendere quello del trimestre precedente).

Casi particolari

Contribuente

con contabilità

 presso terzi

I contribuenti che, avendo affidato a terzi la tenuta della contabilità (centri di elaborazione, studi professionali, società di servizi), hanno optato per l’effettuazione delle liquidazioni perioche secondo il regime previsto dall’art. 1 del D.P.R.100/1998, sono tenuti a determinare l’eccedenza Iva rimborsabile relativa ad un determinato trimestre quale differenza tra l’imposta esigibile relativa alle operazioni attive registrate nel trimestre di riferimento e l’imposta detraibile relativa agli acquisti registrati nello stesso trimestre. Ad esempio, per il primo trimestre dell’anno le operazioni da considerare sono costituite dalle operazioni attive e passive registrate nei mesi di gennaio, febbraio e marzo.

Regimi particolari

Sono ammessi alla presentazione dell'istanza anche i soggetti che hanno adottato, per obbligo di legge o opzione, particolari criteri di determinazione dell’imposta dovuta ovvero detraibile. In questo caso, il rigo TB32 (imposta in detrazione) deve essere compilato tenendo conto dei criteri previsti dal regime di appartenenza.

Contribuenti con contabilità separate

I soggetti che esercitano più attività gestite, per obbligo di legge o per opzione, con contabilità separata ai sensi dell’articolo 36 del DPR Iva, sono tenuti a presentare un unico modello riepilogativo dei dati relativi a tutte le attività esercitate, indicando il codice dell'attività per cui è stato registrato il volume d'affari più elevato.

Gruppo Iva

I soggetti che hanno optato per la costituzione di un Gruppo IVA di cui agli artt. 70-bis e seguenti del DPR 633/72 possono avvalersi dell’istanza solo ai fini del rimborso. A norma dell’articolo articolo 4, comma 4 del decreto ministeriale 6 aprile 2018 il credito d'imposta annuale o infrannuale maturato dal Gruppo IVA non può essere utilizzato in compensazione con i debiti relativi ad altre imposte e contributi dei partecipanti.

Enti e società controllanti

Gli enti e le società controllanti che si avvalgono della procedura di liquidazione dell'Iva di gruppo possono chiedere il rimborso infrannuale ovvero utilizzare in compensazione l’eccedenza di credito della procedura dell’IVA di gruppo relativa a quelle società facenti parte della stessa in possesso dei requisiti richiesti dall’art. 30, comma 2, lett. a), b), e) nonché c) e d), queste ultime con le limitazioni previste dall’art. 38-bis, comma 2. A tal fine, l’ente o società controllante presenta un prospetto riepilogativo ad essi riservato allegando, per ciascuna delle società in possesso dei requisiti, il modulo previsto per la generalità dei contribuenti con l’indicazione degli elementi contabili del trimestre.

Compensazioni e visto di conformità

In specifiche casistiche è necessaria l’apposizione del visto di conformità o la sottoscrizione alternativa da parte dell’organo che esercita il controllo contabile (collegio sindacale, revisore o società di revisione). Tuttavia, le soglie di riferimento sono differenti a seconda che si intenda chiedere a rimborso il credito ovvero utilizzarlo in compensazione orizzontale.

In primo luogo, va detto che il credito IVA trimestrale – se di importo non superiore a 30.000 europuò essere richiesto a rimborso senza la presentazione di una garanzia purché siano congiuntamente rispettati i seguenti adempimenti:

NOTA BENE: Il limite di 30.000 euro si riferisce alla somma delle richieste effettuate nel periodo d’imposta (anno solare) e non alla singola richiesta (circolare n. 32/E/2014).

Il comma 6 dell’articolo 38-bis stabilisce, invece, che la prestazione della garanzia esonera il contribuente dall'apporre il visto di conformità (o la sottoscrizione alternativa da parte dell'organo di revisione contabile) sulla dichiarazione o sull'istanza di rimborso. Pertanto, il contribuente può scegliere di presentare apposita garanzia in luogo dell'apposizione del visto (o della sottoscrizione alternativa) e della dichiarazione sostitutiva. 

La garanzia patrimoniale (cha ha una durata massima di 3 anni) deve essere idonea ad assicurare all’amministrazione finanziaria, entro il limite massimo dell’importo chiesto a rimborso, la restituzione totale o parziale delle somme e delle relative sanzioni, interessi e spese dovuti dal soggetto che ha chiesto il rimborso che successivamente si rivela non dovuto.

NOTA BENE: L’obbligo di prestare la garanzia per i rimborsi superiori a 30.000 euro resta confermato solo nelle ipotesi di situazioni di “rischio” e cioè quando il rimborso è richiesto:

a) da soggetti che esercitano un’attività di impresa da meno di due anni ad esclusione delle imprese startup innovative di cui all’art. 25 del D.L. n. 179/2012;

b) da soggetti ai quali, nei due anni precedenti la richiesta di rimborso, sono stati notificati avvisi di accertamento o di rettifica da cui risulti, per ciascun anno, una differenza tra gli importi accertati e quelli dell’imposta dovuta o del credito dichiarato superiore: 

  1. al 10% degli importi dichiarati se questi non superano euro 150.000;
  2. al 5% degli importi dichiarati se questi superano 150.000 euro ma non superano euro 1.500.000;
  3. all’1% degli importi dichiarati, o comunque 150.000 euro se gli importi dichiarati superano euro 1.500.000;

c) da soggetti che presentano l’istanza priva del visto di conformità o della sottoscrizione alternativa o non presentano la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà;

d) da soggetti passivi che richiedono il rimborso dell’eccedenza detraibile risultante all’atto della cessazione dell’attività.

Ulteriore punto riguarda l’utilizzo in compensazione mediante F24 dell’eventuale credito Iva trimestrale. Nello specifico, i crediti relativi all’Iva annuale o infrannuale (risultante dal modello TR), possono essere utilizzati in compensazione orizzontale per importi superiori a 5.000 euro (limite elevato a 50.000 annui euro per le startup innovative), solo se certificati attraverso l’apposizione sulla dichiarazione/istanza del visto di conformità, ovvero, in alternativa, della sottoscrizione da parte dell’organo che esercitano il controllo contabile (collegio sindacale, revisore o società di revisione).  

Il visto è obbligatorio se l’istanza con cui viene chiesta la compensazione del credito Iva trimestrale è di importo superiore a 5.000 euro annui, “anche quando alla richiesta non faccia seguito alcun effettivo utilizzo in compensazione”. Pertanto – precisa l’Agenzia nella risoluzione n. 103/2017 – è esclusa la possibilità di prendere a riferimento l’effettivo credito compensato nel trimestre, in analogia a quanto detto per i crediti emergenti dalla dichiarazione annuale.

Restano, invece, esclusi dall’obbligo di apposizione del visto di conformità (o della sottoscrizione alternativa da parte dell'organo di revisione contabile) le compensazioni orizzontali di crediti Iva di importo non superiore a 5.000 euro annui.

E’ stato, infatti, precisato che per importi pari o inferiori a 5.000 euro annui non è necessario il visto di conformità “né l’istanza di rimborso del credito IVA infrannuale né l’istanza di compensazione”.  Pertanto, i crediti Iva infrannuali emergenti dal modello TR di importo inferiore a 5.000 euro annui possono essere utilizzati in compensazione orizzontale in assenza del visto di conformità o della sottoscrizione alternativa ed a partire dal giorno successivo a quello di presentazione dell'istanza.

Si rammenta, altresì, che la compensazione di importi superiori a 5.000 euro può essere effettuata a partire dal 10° giorno successivo a quello di presentazione dell'istanza da cui emerge il credito.

La soglia dei 5.000 euro annui va “riferito all’ammontare complessivo dei crediti trimestrali maturati nell’anno d’imposta”.  In base alla risoluzione n. 103/E/2017, nel caso si presenti un modello Iva TR (con un credito chiesto in compensazione superiore a 5.000 euro) erroneamente privo del visto di conformità, l’utilizzo in misura inferiore al limite previsto “non ne inficerà la spettanza”.  

Nell’eventualità in cui il contribuente decida di compensare l’intero ammontare indicato nel modello (superiore ai 5000 euro), potrà farlo solo previa presentazione di un modello Iva TR "integrativo" munito di visto di conformità, in cui va barrata la casella “modifica istanza precedente”.

Va ricordato  che:

Esonero soggetti Isa

L’articolo articolo 9-bis, comma 11 lett. b) del D.L. 50/2017 ha previsto l’esonero dall’apposizione del visto di conformità o dalla prestazione della garanzia per la compensazione ed i rimborsi dei crediti IVA di importo non superiore a 70.000 euro annui (in luogo dei precedenti 50.000 euro annui in quanto la lettera è stata sostituita dall'articolo 14, comma 1, DLgs.1/2024 entrato in vigore il 13 gennaio 2024) in favore dei soggetti ISA con un determinato livello di affidabilità fiscale.

Tuttavia, l’operatività della nuova soglia è da ritenersi subordinata all’emanazione di un nuovo provvedimento attuativo delle Entrate che definisca i livelli di affidabilità fiscale applicabili. Infatti, l’ultimo provvedimento che ha definito i livelli ISA (provvedimento n. 140005/E/2023) era riferito al periodo d’imposta 2022 e, con riguardo al credito IVA annuale maturato nel 2023, ha previsto l’esonero dall’apposizione del visto di conformità (entro il limite di 50.000 euro) in presenza di un livello di affidabilità almeno pari a 8 (su una scala di 10) oppure a 8,5 (facendo la media semplice dei livelli di affidabilità 2021 e 2022).

È a tali livelli di affidabilità e al limite di 50.000 euro che deve farsi riferimento, pertanto, per l’utilizzo dei crediti Iva maturati nei primi 3 trimestri del 2024, anch’essi disciplinati dal suddetto provvedimento, nonostante la modifica normativa. Tale impostazione appare confermata dal fatto che le istruzioni al modello IVA 2024 continuano a far riferimento alla soglia di 50.000 euro. 

Il limite per l’apposizione del visto di conformità (50.000 euro annui) opera in deroga sia al limite ordinario di 5.000 euro previsto per l’utilizzo in compensazione orizzontale del credito IVA sia a quello di 30.000 euro per l’accesso al rimborso (art. 38-bis, comma 3, del DPR 633/72). Occorre, tuttavia, tenere presente che la soglia di 50.000 euro è riferita alle compensazioni effettuate nel 2024, ed è quindi cumulativa delle compensazioni sia del credito IVA annuale 2023 che dei crediti IVA trimestrali 2024.

Il cumulo del credito annuale e dei crediti trimestrali (credito 2023 e crediti trimestrali 2024) si applica anche in relazione alle richieste di rimborso da effettuarsi nel 2024.

In merito all'utilizzo in compensazione nella circolare n. 17/E/2019 l'Agenzia si esprime come segue: "l'utilizzo in tutto o in parte del beneficio di esenzione per crediti Iva infrannuali limita l'eventuale ulteriore utilizzo, infrannuale o annuale, considerato che l'importo complessivo dell'esonero, pari a 50mila euro, si riferisce alle richieste di compensazione effettuate nel corso dell'anno" 2024.

Le istruzioni al modello Iva/TR prevedono l’indicazione al rigo TD8, campo 3 “Esonero garanzia”, del codice “5” appunto se il rimborso è richiesto dai contribuenti che hanno applicato gli ISA e, sulla base delle relative risultanze, sono esonerati dall’apposizione del visto di conformità ovvero dalla prestazione della garanzia per i rimborsi di importo non superiore a 50.000 euro annui.

Diversamente, non è previsto alcun esonero dall’apposizione del visto ove si utilizzi il credito IVA trimestrale in compensazione orizzontale.

Esecuzione del rimborso

I rimborsi infrannuali sono eseguiti entro il giorno 20 del secondo mese successivo a ciascun trimestre per il quale si presenta la richiesta.

Tuttavia, per alcune categorie di contribuenti, individuate con appositi decreti ministeriali (emanati ai sensi del penultimo comma dell’articolo 38-bis), è possibile ottenere l’erogazione prioritaria del rimborso. Detti soggetti dovranno dichiarare di essere in possesso dei requisiti per accedere al rimborso prioritario indicando l'apposito codice nel quadro TD del modello.

Il rimborso in via prioritaria riguarda anche i soggetti che effettuano operazioni ai sensi dell'articolo 17-ter del D.P.R.633/72, ossia coloro che applicano l'imposta con il metodo del cd. split payment (DM 23.1.2015).

Chiaramente, sono ammesse al beneficio le operazioni soggette a split payment effettuate nel periodo di riferimento.

Di seguito i codici da riportare nella casella "Erogazione prioritaria", destinata ai soggetti ammessi all'erogazione accelerata del rimborso Iva.

Codice

Descrizione

1

Subappaltatori operanti nel settore edile che effettuano prestazioni di servizi con applicazione del reverse charge ex art. 17, comma 6, lett. a).

2

Soggetti con codice attività 38.32.10, ossia che svolgono attività di recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici.

3

Soggetti con codice attività 24.43.00, ossia che producono zinco, piombo e stagno, nonché i semilavorati degli stessi metalli di base non ferrosi.

4

Soggetti con codice attività 24.42.00, ossia che producono alluminio e semilavorati.

5

Soggetti con codice attività 30.30.09, ossia che fabbricano aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi.

6

Soggetti che hanno effettuato operazioni soggette a split payment ex art. 17-ter, DPR n. 633/72 (l'erogazione prioritaria è limitata all'IVA relativa a tali operazioni).

7

Soggetti con codice attività 59.14.00, ossia di proiezione cinematografica.

8

Soggetti che effettuano prestazioni di servizi relative a edifici (pulizia, demolizione, installazione di impianti e completamento) con applicazione del reverse charge ex art. 17, comma 6, lett. a-ter).

Struttura del modello TR

Il modello TR, come di consueto, è composto da un frontespizio e dai seguenti cinque quadri:

quadro TA

Nel quadro devono essere indicate le operazioni “attive” annotate o da annotare per le quali, nel periodo di riferimento, si è verificata l'esigibilità dell'imposta. Inoltre, vanno riportate “separatamente” le operazioni soggette a reverse charge e split payment.

quadro TB

Nel quadro devono essere indicati gli acquisti e le importazioni imponibili annotati nel registro degli acquisti per il trimestre cui si riferisce il modello.

quadro TC

Il quadro è utilizzato per indicare l'eccedenza detraibile relativa al trimestre precedente (non è ammesso il riporto del credito IVA da periodi precedenti);

quadro TD

Il quadro è costituito da tre sezioni:

  • la prima per l’indicazione dei presupposti richiesti dall’art. 30, comma 2 del DPR 633/72;
  • la seconda per l’indicazione dell’importo da chiedere a rimborso/compensazione, per l’erogazione prioritaria del rimborso nonché l’esonero dalla prestazione della garanzia;
  • la terza riservata agli enti o società partecipanti alla liquidazione dell’IVA di gruppo.

quadro TE

E' un quadro riservato agli enti e alle società partecipanti alla liquidazione IVA di gruppo.

 

            Quadro Normativo

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