Mediazione obbligatoria al via dal 21 settembre

Pubblicato il 16 settembre 2013 A partire dal 21 settembre 2013 saranno operative le nuove norme contenute nel Decreto del fare n. 69/2013, modificative del Decreto legislativo n. 28/2010 in materia di mediazione obbligatoria.

L'esperimento della mediazione, dunque, torna a costituire condizione di procedibilità per chi intenda esercitare in giudizio un'azione relativa ad una controversia in materia di condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari.

La previsione della conciliazione come obbligatoria si avrà in funzione sperimentale per i quattro anni successivi alla data dell'entrata in vigore del Decreto. Al termine di due anni, il ministero della Giustizia dovrà attivare il monitoraggio degli esiti di tale sperimentazione.

Per incentivare la partecipazione agli incontri di mediazione, il nuovo testo prevede che nel caso di mancato accordo all'esito del primo incontro, non sarà dovuto alcun compenso per l'organismo di mediazione.

Per contro, si segnala la reintroduzione della sanzioni per chi non si presenti all'incontro con il mediatore: il giudice condannerà la parte costituita che non ha partecipato alla mediazione “senza giustificato motivo” a pagare una somma pari al contributo unificato.

Il tentativo di mediazione dovrà essere esperito con l'assistenza di un legale, assistenza che diviene ora obbligatoria. Ove tutte le parti aderenti alla mediazione siano assistite da un avvocato, l'accordo che sia stato sottoscritto dalle parti e dagli stessi avvocati costituisce titolo esecutivo per l'espropriazione forzata, l'esecuzione per consegna e rilascio, l'esecuzione degli obblighi di fare e non fare, nonché per l'iscrizione di ipoteca giudiziale. Gli avvocati – precisano le nuove disposizioni - attestano e certificano la conformità dell'accordo alle norme imperative e all'ordine pubblico.
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