Gratuito patrocinio, incentivi fiscali, nuove materie per le quali la procedura di mediazione diventa condizione di procedibilità, tempi più stretti: sono alcune delle novità in materia di mediazione introdotte dalla Riforma Cartabia che entrano a regime da oggi, 30 giugno 2023.
La parte più rilevante della riforma del processo civile, si ricorda, ha acquistato efficacia il 28 febbraio scorso, a seguito dell'anticipazione disposta dalla Legge di Bilancio 2023.
Quest'ultima Legge ha invece lasciato invariata l’originaria data di entrata in vigore delle disposizioni dell’art. 7 del D. Lgs. n. 149/2022, relativo alle modifiche del D. Lgs. n. 28/2010 in materia di mediazione, già fissata al 30 giugno 2023, aggiungendovi solo alcune specifiche riferite a singole previsioni entrate in vigore già da febbraio (come in tema di mediazione telematica, di sanzioni per la mancata partecipazione alla procedura, di limitazione della responsabilità dei rappresentanti PA).
Da 30 giugno, quindi, debuttano le disposizioni concernenti, in primo luogo, l'estensione dell'obbligo di preventivo espletamento della mediazione.
La mediazione, in particolare, diventa condizione di procedibilità anche per le controversie in materia di:
Nei casi in cui l’esperimento del procedimento di mediazione è condizione di procedibilità della domanda giudiziale:
Va segnalato, in proposito, che anche la mediazione demandata dal giudice diventa condizione di procedibilità della domanda giudiziale che si voglia intentare.
Tra le ulteriori misure al debutto sono ricomprese anche:
La riforma, a seguire, ha disciplinato anche nuovi incentivi fiscali in caso di accesso alla mediazione, quali:
Per quanto riguarda i crediti d'imposta, tuttavia, mancano ancora le misure attuative e si resta in attesa del decreto ministeriale ad essi dedicato.
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