Fervono i lavori per la presentazione ufficiale della Manovra 2020. I tecnici del Mef stanno valutando tutte le ipotesi finora portate alla luce, opera che richiede anche il grosso impegno di far quadrare i conti del Paese.
Tra le opzioni che possono riemergere c’è la rivalutazione dei beni d’impresa - da anni presente in finanziaria - ma con un’imposta sostitutiva con aliquote ridotte. Si ricorda che la misura consente allo Stato di ottenere subito risorse ed alle imprese di vedere ridotte le plusvalenze imponibili al momento in cui si realizzano o di aumentare gli ammortamenti.
Quest’anno la riproposizione della rivalutazione vede una riduzione delle aliquote fino ad oggi in vigore (16%, per i beni ammortizzabili e 12% per quelli non ammortizzabili). A metà settimana vi sarà un vertice in cui verranno fissate le nuove misure, in base alle necessità dell’erario.
E’ quasi certa la predisposizione di un tavolo tecnico riguardante la certificazione dei crediti Inps - forse anche Inail - portati in compensazione con il modello F24.
L’idea nasce da un progetto del Presidente Inps, Tridico, che intende attivare una piattaforma tra Inps e Fisco con ricorso alla tecnologia blockchain. Compito del Mef è di accertare che con la certificazione delle compensazioni Inps entrerebbe subito una dote cospicua di soldi nelle casse statali.
Un forte impegno è richiesto anche per mettere per iscritto le misure a sostegno della famiglia.
Si parla dell’introduzione di un assegno unico come contributo economico alle famiglie per ciascun figlio dalla nascita all’età adulta. Ma si sta anche vagliando di rendere gratuita la retta per gli asili nido e di concedere risorse ai Comuni per aumentare gli asili.
Sembra certo l’allungamento del congedo di paternità in caso di nascita dei figli: si intende concedere almeno 10 giorni.
Il nuovo Governo metterà mano alla flat tax al 15% fino a 65mila euro, per evitare che venga usata come misura evasiva. La volontà è di far sì che il regime risulti agevole, come era previsto inizialmente, solo per piccole o piccolissime partite Iva nella fase iniziale della propria attività.
Esclusa l’introduzione del forfettone del 20% per chi ha ricavi o compensi fino a 100mila euro.
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