Dal ministero della Giustizia, una circolare con prime indicazioni sul trattamento economico spettante ai magistrati onorari confermati.
La Consulta Nazionale della categoria, nel frattempo, ha indetto uno sciopero nazionale che si terrà dal 17 al 21 aprile 2023.
La circolare Giustizia contiene, come detto, indicazioni di carattere operativo in ordine al trattamento economico spettante ai magistrati onorari, confermati nelle funzioni onorarie all’esito delle procedure di valutazione previste dall’articolo 29 del D. Lgs. n. 116/2017.
Questo, alla luce delle modifiche apportate dall'art. 1, commi 629-633 della Legge n. 234/2021 al dichiarato fine di attuare interventi volti alla riforma della disciplina della magistratura onoraria in funzione dell’efficienza del sistema giustizia, "attraverso misure coerenti con le sollecitazioni sovranazionali e nel rispetto dei limiti imposti dall’ordinamento interno”.
La circolare, firmata congiuntamente da Dipartimento per gli Affari di Giustizia e Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, è stata diramata il 31 marzo 2023.
Nelle premesse, viene evidenziato come, per quanto riguarda natura del reddito e regime previdenziale e fiscale da applicare, quali aspetti riconducibili alla natura giuridica del rapporto di lavoro del magistrato onorario confermato, siano in corso approfondimenti e interlocuzioni volte ad individuare, a legislazione vigente, le opportune soluzioni, condivise con gli altri uffici e amministrazioni coinvolte.
Il nuovo quadro normativo - viene infatti evidenziato - non contiene indicazioni su tali aspetti.
Ciò che al dicastero appare "non procrastinabile" è quindi l’emanazione di prime indicazioni sugli aspetti che possono essere desunti dal vigente quadro normativo, nonché informazioni di carattere più operativo in ordine al trattamento economico spettante.
Tali indicazioni riguardano, in primo luogo, l'ambito soggettivo della circolare: le nuove disposizioni in commento si riferiscono ai magistrati onorari che, all’esito delle procedure di valutazione, sono confermati nelle funzioni onorarie.
Nessuna innovazione - viene precisato - riguarda i restanti magistrati onorari già in servizio alla data del 15 agosto 2017, per i quali continuano ad applicarsi, fino alla conferma, i criteri di liquidazione già previsti dalle corrispondenti disposizioni.
A seguire, viene illustrata la disciplina relativa al trattamento economico, distinta tra i due regimi applicabili, di “esclusività” e di “non esclusività”.
Si prevede, così, che per coloro che esercitano l’opzione per il regime di esclusività il trattamento economico è costituito dalle voci e parametri retributivi:
Il trattamento economico in regime di esclusività - si segnala altresì - non è cumulabile con i redditi di pensione, con i redditi di lavoro dipendente e con i redditi da lavoro autonomo.
Per quel che riguarda il regime di non esclusività, previsto per coloro che non esercitano la suddetta opzione, il trattamento economico è costituito da:
In relazione ai due regimi previsti in termini di esclusività nonché ai tre distinti parametri retributivi riferiti ad anzianità di servizio e corrispondenti procedure di conferma, vengono specificamente riepilogati, nella circolare, gli importi previsti in termini di “compenso” e di “indennità giudiziaria".
Le ulteriori indicazioni fornite dalla circolare riguardo al trattamento economico sono riferite a decorrenza, modalità di pagamento, acconto, buoni pasto.
Lo stesso giorno della circolare, intanto, la Consulta Nazionale della Magistratura onoraria ha proclamato l'astensione dalle udienze e dalle attività di istituto per i giorni dal 17 al 21 apile 2023.
Con l'iniziativa, viene denunciato l'immobilismo delle istituzioni di fronte alla preoccupante situazione complessiva della magistratura onoraria.
Malgrado due lettere di messa in mora da parte della Commissione europea nell’ambito della procedura d’infrazione per il riconoscimento ai magistrati onorari in servizio di tutte le tutele, sociali ed economiche, dovute per la funzione magistratuale espletata, "lo Stato italiano non ha dato alcun segnale fattivo di resipiscenza, non ha rispettato le iniziali intenzioni di porre fine ad un intollerabile sfruttamento che si protrae da decenni, di legislatura in legislatura".
E' quanto si legge nella lettera di proclamazione dello sciopero del 31 marzo 2023.
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