A mezzo di una lettera al Ministro della giustizia Alfano l'Organismo Unitario dell'Avvocatura ha fatto sentire la sua voce affinchè venga attuata la riforma dei magistrati onorari. L'Organismo degli avvocati ha diffuso i dati dei giudici laici sottolineando come questi svolgano un ruolo determinante nella definizione dei processi pendenti, occupandosi del 40% dei procedimenti civili.
Da qui la proposta di rivedere le basi su cui poggia la magistratura onoraria. Ecco i punti salienti:
- unificare in un unico soggetto giuridico i diversi tipi di giudice laico al momento presenti nell’ordinamento giudiziario;
- garantire ai giudici togati e laici lo stesso trattamento giuridico economico e previdenziale;
- istituzionalmente occorre garantire l’autonomia, l’indipendenza e la terzietà del giudice laico;
- regolamentare l'accesso degli avvocati alla magistratura onoraria predisponendo un accesso più rigido che preveda un periodo di formazione professionale ed un adeguato tirocinio;
- si richiede un controllo sulle incompatibilità dei magistrati onorari attraverso un soggetto collegiale composto da un alto numero di ordini forensi.
Sul tema delle incompatibilità l'Oua suggerisce di escludere gli avvocati che svolgono o abbiano svolto, direttamente o indirettamente, nei tre anni precedenti l'attività professionale a favore di imprese di assicurazione o bancarie o società di intermediazione finanziaria. Potrebbe anche stabilirsi il divieto di svolgere attività professionale per tutto il periodo dell’esercizio della funzione giudiziaria.
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