Locazione a prostituta e favoreggiamento

Pubblicato il 19 gennaio 2017

La cessione in locazione, a prezzo di mercato, di un appartamento ad una prostituta – anche se il locatore sia consapevole che la conduttrice vi eserciterà la prostituzione in via del tutto autonoma e per proprio conto - non integra di per sé il reato di favoreggiamento della prostituzione, atteso che la stipulazione del contratto non rappresenta un effettivo ausilio al meretricio.

Favoreggiamento con servizi aggiuntivi 

Ricorre viceversa il reato, se oltre al godimento dell’immobile vengono fornite prestazioni ulteriori ed accessorie che esulino dal contratto di locazione e che effettivamente agevolino la prostituzione (come nel caso di esecuzione di inserzione pubblicitarie, fornitura di profilattici, ricezione di clienti ed altro).

E’ quanto precisato dalla Corte di Cassazione, terza sezione penale, rigettando il ricorso di un locatore, che chiedeva il dissequestro di alcuni appartamenti locati, all'interno dei quali veniva esercitata attività di meretricio. A detta del ricorrente, gli appartamenti in questione, regolarmente locati, non potevano essere considerati “casa di prostituzione”, non essendo tra l’altro aperti al pubblico; sì che non era configurabile, nel caso de quo, il delitto di favoreggiamento della prostituzione (in relazione al quale era stato eseguito il sequestro).

Censura respinta dalla Corte Suprema – con sentenza n. 1773 del 16 gennaio 2017 - che ravvisa invece il favoreggiamento sulla base delle seguenti circostanze: a) il fatto che nessuno, nemmeno la conduttrice formale, abitasse stabilmente gli appartamenti, in cui dimoravano solo prostitute “di passaggio”; b) la consapevolezza, da parte dell’indagato, della destinazione stabile delle abitazioni ad uso esclusivo dell’esercizio di prostituzione; c) la prestazione, da parte del locatore indagato, di “servizi aggiuntivi”, costituiti dall'accoglienza di una delle prostitute, cui aveva consegnato le chiavi e dalla quale aveva ricevuto direttamente un canone di locazione maggiore e del tutto differente da quello concordato con la conduttrice.  

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