Pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale n. 75/2024, il decreto del ministero della Giustizia del 29 marzo 2024, istitutivo dell'Osservatorio permanente sulla funzionalità dei criteri redazionali e dei limiti dimensionali degli atti del processo civile, ai fini del rispetto del principio di chiarezza e sinteticità degli atti medesimi.
L’istituzione del predetto Organismo - si rammenta - è stata disposta con Decreto ministeriale Giustizia n. 110 del 7 agosto 2023, relativo al regolamento sui criteri di redazione, limiti e schemi informatici degli atti giudiziari.
Segnatamente, è l’articolo 10 di quest'ultimo decreto a prevederla, assegnando a tale Organo anche il compito di raccogliere elementi di valutazione ai fini dell’aggiornamento del decreto medesimo, con cadenza almeno biennale.
A tal fine, andranno raccolti e verificati i dati forniti da ciascun distretto di Corte d’Appello e suddivisi per tipologia di ufficio giudiziario.
L’Osservatorio permanente è costituito presso l’Ufficio Legislativo del ministero della Giustizia; tale organo, nello svolgimento dei suoi compiti, si potrà avvalere della collaborazione della Direzione generale di statistica e analisi organizzativa e della Direzione generale per i servizi informativi automatizzati.
Fanno parte dell’Osservatorio, presieduto dal Capo Ufficio Legislativo, Antonio Mura, anche esperti della linguistica giudiziaria e avvocati indicati dal Consiglio nazionale forense, nonché magistrati.
I componenti durano in carica cinque anni e possono essere confermati per un secondo quinquennio.
All'Osservatorio, come detto, sono assegnati compiti di:
Per lo svolgimento delle predette funzioni, in particolare, si prevede che il presidente dell'Osservatorio riceva, entro il 31 marzo di ogni anno, i dati relativi all'anno precedente, suddivisi per distretto di corte d'appello e tipologia di ufficio giudiziario, relativi a:
Sui dati ricevuti, l'Osservatorio sarà tenuto a redigere, almeno ogni due anni, una relazione sull'efficienza delle misure e degli strumenti monitorati, anche con eventuali proposte di modifica della stessa normativa.
Nella redazione, vanno ricomprese l'analisi dei dati inerenti al periodo in considerazione e l'eventuale segnalazione di buone prassi o criticità relative a singoli uffici giudiziari.
Ai fini della messa a punto della relazione medesima, l'Osservatorio potrà anche:
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