Licenziamento per giusta causa se leso l’elemento fiduciario del rapporto di lavoro

Pubblicato il 05 febbraio 2011 La sezione Lavoro della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 35 del 3 gennaio 2011, interviene su un caso di licenziamento di un dipendente accusato di essere entrato all’interno dell’azienda al di fuori dell’orario di lavoro senza la necessaria autorizzazione.

La Corte nel pronunciarsi afferma che il licenziamento per giusta causa è valido solo se il datore di lavoro riesce a provare che il comportamento del lavoratore ha leso l’elemento fiduciario a base del rapporto di lavoro stesso. Dunque, spetta al datore di lavoro provare il carattere lesivo del comportamento del dipendente, tenendo in considerazione alcuni fatti: la natura e la qualità del rapporto dipendente/datore, la posizione delle parti,il livello di affidamento connesso alle mansioni svolte dal lavoratore, i fatti che hanno portato al verificarsi della specifica circostanza e l’intensità dell’elemento intenzionale.

Analizzando il caso di specie, la Corte ha riconosciuto che il fatto commesso dal dipendente non ha minato l’elemento fiduciario del rapporto di lavoro. Infatti, il datore aveva acconsentito all’ingresso del lavoratore oltre l’orario di lavoro, per cui il lavoratore aveva omesso di richiedere un’autorizzazione specifica, anche se necessaria secondo il contratto collettivo. Dunque, il datore di lavoro, accettando tacitamente il comportamento messo in atto dal lavoratore non può porre lo stesso comportamento a base della motivazione del licenziamento.
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