Con il via definitivo alla nuova legge sullo spettacolo, avvenuto alla Camera dei deputati con 265 voti a favore e 13 contrari, l’Art-bonus sarà esteso a tutti i settori dello spettacolo. Alcune disposizioni saranno applicabili nell’immediato, mentre per altre sarà necessario attendere gli appositi provvedimenti.
Quindi, l’Art-bonus, il credito d’imposta del 65% fino a oggi riconosciuto per i restauri sui beni pubblici e per gli aiuti alla lirica e al teatro, avrà una più ampia applicazione comprendendo tutto il settore dello spettacolo. E’ stata stabilizzata, a partire dal 2018, la norma sulla tax credit per la musica, che prevede uno sconto fiscale del 30% per le imprese produttrici di fonogrammi e videogrammi musicali e quelle organizzatrici e produttrici di spettacoli di musica dal vivo che promuovono creazioni di giovani artisti.
La legge prevede un aumento della dote a disposizione del Fondo Unico per lo spettacolo di 9,5 milioni di euro per il 2018 e il 2019, per arrivare a 22,5 milioni di euro a decorrere dal 2020.
Inoltre, viene disposto lo stanziamento di 4 milioni a favore delle attività culturali nelle Regioni colpite dal sisma (Abruzzo, Marche e Umbria).
Il Consiglio superiore dello Spettacolo, in sostituzione della Consulta per lo spettacolo, avrà compiti di consulenza e supporto nell'elaborazione e attuazione delle politiche di settore, nonché nella predisposizione di indirizzi e criteri generali relativi alla destinazione delle risorse pubbliche per il sostegno alle attività di spettacolo.
Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ha salutato con plauso le novità: “Grazie a questa riforma, il sostegno statale allo spettacolo dal vivo si estende alla musica popolare contemporanea, ai carnevali storici e alle rievocazioni storiche”.
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