Nuove modifiche in arrivo alla disciplina dei congedi parentali.
Tra gli obiettivi della legge di Bilancio 2025, il Governo intende supportare ulteriormente le famiglie con figli, elevando l’indennità spettante per i primi tre mesi di congedo parentale, non cedibili all’altro genitore, all’80% della retribuzione e mantenendo invariato il requisito anagrafico del figlio che dovrà avere un’età inferiore a sei anni.
Le due precedenti leggi di Bilancio, valide per gli anni 2023 e 2024, avevano rispettivamente innalzato per il primo mese di congedo e successivamente anche per il secondo mese l’originaria indennità dal 30% all’80% della retribuzione.
Rimane invariato, invece, il periodo complessivo di congedo che può raggiungere un massimo di dieci mesi: alla madre lavoratrice spettano fino a sei mesi, continuativi o frazionati, una volta concluso il periodo di maternità obbligatoria; al padre lavoratore spettano fino a sei mesi a partire dalla nascita del figlio, elevabili a sette se l’astensione si protrae per almeno tre mesi continuativi o frazionati.
Per il genitore solo ovvero a cui sia stato affidato in via esclusiva il figlio, il periodo di congedo facoltativo potrà arrivare a undici mesi complessivi.
Maggiori dettagli e una infografica illustrativa nell'Approfondimento che segue.
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