Lavoratore in CIGS all'estero e non disponibile? Licenziato

Pubblicato il 23 maggio 2024

Con ordinanza n. 12787 del 10 maggio 2024, la Corte di cassazione, Sezione lavoro, si è occupata di un caso di licenziamento per giusta causa riguardante un lavoratore in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS).

Il licenziamento disciplinare, in presenza di CIGS, assume una rilevanza particolare nel diritto del lavoro italiano. 

Lavoratore in CIGS: il contesto del licenziamento disciplinare  

CIGS e Licenziamento disciplinare  

La Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) è un ammortizzatore sociale che interviene in caso di crisi aziendale per evitare licenziamenti collettivi.

I lavoratori in CIGS ricevono un'indennità, ma devono rispettare specifici obblighi la cui violazione può portare al licenziamento disciplinare.

Obbligo di disponibilità dei lavoratori in CIGS  

I lavoratori in CIGS, in particolare, sono tenuti a restare disponibili per eventuali richiami in servizio da parte dell'azienda.

L'assenza ingiustificata o la mancata comunicazione di impedimenti possono comportare il licenziamento per giusta causa.

La sentenza della Corte di cassazione  

Dettagli del caso specifico  

Nel caso in esame, il dipendente era stato licenziato a seguito della contestazione disciplinare di essersi reso indisponibile durante il periodo di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) nonché recato all'estero senza comunicarlo.

La decisione di merito impugnata dal lavoratore

La Corte d'Appello, in particolare, aveva ritenuto il licenziamento legittimo, concludendo che:

Motivazioni della Corte di cassazione  

La Corte di Cassazione ha confermato le conclusioni di merito circa la legittimità del licenziamento per giusta causa.

Il comportamento del lavoratore, che si era recato all'estero senza informare l'azienda, costituiva una violazione dell'obbligo di disponibilità durante la CIGS, giustificando così il licenziamento disciplinare irrogato.

La mancata disponibilità del lavoratore e l'assenza ingiustificata, inoltre, avevano prodotto un danno patrimoniale significativo per l'azienda, tale da far venir meno la fiducia nella puntualità dell’adempimento della prestazione lavorativa.

Obbligo di disponibilità del lavoratore in CIGS: precedenti giurisprudenziali  

Nella propria disamina, la Corte di cassazione ha richiamato precedenti sentenze di legittimità (Cassazione n. 18528/2011 e n. 1329/1988) a conferma dell'obbligo di disponibilità per i lavoratori in CIGS e dell'importanza di comunicare tempestivamente qualsiasi impedimento.

La condotta contestata al lavoratore, nei casi come quello in esame, si sostanzia in un inadempimento rispetto all’obbligo della disponibilità, che incombe sul lavoratore che si trova in CIGS e percepisce il trattamento di integrazione salariale.

Il godimento della prestazione determina l'obbligo di pronta disponibilità:

Rigetto del ricorso del lavoratore

La Corte di Cassazione, in definitiva, ha rigettato il ricorso del dipendente, confermando la decisione della Corte d'Appello.

Per gli Ermellini, non vi erano motivi validi per rivedere la valutazione della gravità e della proporzionalità dei fatti contestati effettuata dalla Corte di gravame.

Altri casi simili di licenziamento disciplinare  

In contesti simili, altre sentenze hanno affrontato il tema del licenziamento disciplinare per violazione dell'obbligo di disponibilità durante la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS).

Ecco alcuni casi rilevanti:

  1. Sentenza Cassazione n. 28308 del 27 novembre 2017

  1. Sentenza Cassazione n. 18528 del 22 luglio 2011

  1. Sentenza Cassazione n. 1329 del 24 gennaio 1988

Tabella di sintesi dell'ordinanza

Sintesi del Caso Un lavoratore è stato licenziato mentre era in CIGS per indisponibilità durante il richiamo al lavoro e per mancata comunicazione di un viaggio all'estero.
Questione Dibattuta La legittimità del licenziamento disciplinare del lavoratore in CIGS, considerando l'obbligo di disponibilità e la mancata comunicazione di impedimenti.
Soluzione della Corte di Cassazione La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità del licenziamento per giusta causa, rilevando la violazione dell'obbligo di disponibilità e il danno patrimoniale subito dall'azienda.
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