Nell’ultimo impegno di Alberto Brambilla, sottosegretario al Lavoro, “Il sistema previdenziale delle professioni: bilanci, indicatori, e conti territoriali – Rapporto 2005 sulle Casse privatizzate”, che viene presentato questa mattina al Senato, l’Autore ha fotografato il modello delle Casse professionali privatizzate, che oggi gestiscono la previdenza e l’assistenza di più di un milione di contribuenti, pari al 70% dei professionisti iscritti agli Albi. Il risultato che ne emerge è che esse rappresentano di sicuro un esempio di welfare innovativo: dalla loro privatizzazione scattata a metà degli anni ’90, le Casse hanno dovuto assumersi grosse responsabilità, anche in termini di oneri derivanti dal vecchio sistema politico, che però non gli hanno impedito di fare notevoli passi avanti, divenendo con il tempo dei veri e propri enti polifunzionali al servizio dei professionisti. Il cammino da percorrere è, comunque, ancora lungo a detta dell’Autore: per esempio, a livello fiscale, per completare l’opera si auspica la rapida eliminazione della “doppia tassazione” sui rendimenti e sulle prestazioni. I nodi cruciali per il futuro restano la sostenibilità finanziaria a medio-lungo termine delle Casse e l’adeguatezza delle prestazioni.
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