Arriva l’ok dal Senato sull’assegno unico e universale ai figli che ridisegna il sostegno alle famiglie. Il prossimo passo da parte del Governo è quello di attuare la legge delega nei prossimi tre mesi. Secondo le prime indiscrezioni, l’assegno partirà dal prossimo 1° luglio e sarà pari a 250 euro per ogni figlio fino a 21 anni.
A tal fine, sono stati messi a disposizione circa 20 miliardi di euro di cui circa due terzi recuperati dalle modifiche o dalle abolizioni dei diversi istituti previsti dal nostro ordinamento a sostegno della famiglia e della natalità e che vanno dall’assegno al nucleo familiare alle detrazioni per figli a carico, dai bonus asili nido all’assegno a sostegno della natalità o ancora dall’estensione del congedo di paternità alle detrazioni Irpef per il quarto figlio.
Il nuovo assegno, modulato in base al reddito Isee, viene riconosciuto sotto forma di credito d'imposta o di denaro con cadenza mensile per ciascun figlio minorenne a carico, nonché per ogni nascituro a decorrere dal settimo mese fino al 18esimo anno di età e con importo maggiorato dal secondo figlio in poi. Sarà comunque riconosciuto fino al compimento del 21 anno di età ma sarà di importo ridotto e pagato direttamente al figlio maggiorenne nel caso in cui questo:
Altra maggiorazione già prevista dalla legge delega, secondo un’aliquota non inferiore al 30% e non superiore al 50%, è quella per ciascun figlio con disabilità, rispettivamente minorenne o maggiorenne e di età inferiore a 21 anni, con importo della maggiorazione graduato secondo le classificazioni della condizione di disabilità.
L’assegno sarà compatibile con il Reddito di Cittadinanza e la Pensione di Cittadinanza. Ciò vale anche se nella determinazione dell’ammontare complessivo dell’assegno e del beneficio economico del RdC si dovrà comunque tener conto del fatto che oggi lo strumento di sostegno alla povertà, per come è costruito, finisce per penalizzare le famiglie con più figli.
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