Notevole è la quantità di circolari e decisioni giudiziarie che sono venute a sostegno della legge 30/2003, con la quale si introduceva nel nostro ordinamento la nuova figura del contratto a progetto, quale sostituto delle “vecchie” co.co.co.. Nonostante ciò, tuttavia, non sono stati ancora dissolti tutti i dubbi, soprattutto se si pensa che spesso sono stati usati schemi sperimentati e per qualche verso superati per qualificare ed indagare un fenomeno sociale nuovo. In particolare, il lavoro a progetto ha interessato soprattutto i tribunali - da quello di Torino del 15 aprile quello di Milano del 23 marzo 2006 - che con il loro operato hanno tentato di meglio interpretare e contemperare le esigenze delle imprese e i diritti dei lavoratori. Importante poi anche le specifiche del ministero del Lavoro, raccolte nella circolare n. 17 del 14 giugno scorso, con cui si fornivano indicazioni di carattere operativo soprattutto per il personale Ispettivo dello stesso Ministero, dell’Inps e dell’Inail, al fine di uniformare il criterio di valutazione del fenomeno delle collaborazioni a progetto nel caso specifico dei call center.
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