Job Act: semplificazione dell’apprendistato e del contratto a termine e deleghe al Governo
Pubblicato il 13 marzo 2014
Il
Job act presentato ieri alla conclusione del CDM prevede in particolare misure per il contratto a termine, il contratto di apprendistato e la smaterializzazione del DURC che saranno contenute in un Decreto Legge.
CONTRATTO A TERMINE
Per quanto concerne il contratto a termine si prevede:
• la conferma della durata massima pari a 36 mesi con l’eliminazione totale dell’obbligo della causale;
• la fissazione del limite massimo del 20% per l’utilizzo dell’istituto;
• la possibilità di prorogare anche più volte il contratto a tempo determinato entro il limite dei tre anni, sempre che sussistano ragioni oggettive e si faccia riferimento alla stessa attività lavorativa.
APPRENDISTATO
Per il contratto di apprendistato si prevede:
• il ricorso alla forma scritta per il solo contratto e patto di prova e non anche per il piano di formazione individuale;
• l’eliminazione delle attuali previsioni sulla c.d. stabilizzazione, ovvero sulla possibilità di assumere nuovi apprendisti solo previa conferma in servizio di una percentuale dei precedenti apprendisti al termine del percorso formativo;
• che la retribuzione dell’apprendista, per la parte riferita alle ore di formazione, sia pari al 35% della retribuzione del livello contrattuale di inquadramento;
• l’eliminazione per il datore di lavoro dell’obbligo di integrare la formazione di tipo professionalizzante e di mestiere con l’offerta formativa pubblica, che diventa discrezionale.
Il Job act contiene altresì
deleghe al Governo in materia di :
• ammortizzatori sociali;
• servizi per il lavoro e di politiche attive;
• semplificazione delle procedure e degli adempimenti;
• riordino delle forme contrattuali;
• conciliazione dei tempi di lavoro con le esigenze genitoriali.