Nella seduta del 14 giugno 2023, il Parlamento europeo ha adottato - con 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astensioni - la propria posizione negoziale sulla legge sull'Intelligenza Artificiale (AI).
Al via, quindi, i colloqui con i governi Ue sul testo definitivo della legge, le cui disposizioni sono volte a garantire che lo sviluppo e l'utilizzo dell'intelligenza artificiale, in Europa, sia conforme ai diritti e ai valori dell'Unione europea, in materie come supervisione umana, sicurezza, privacy, trasparenza, non discriminazione, benessere sociale e dell'ambiente.
I negoziati con il Consiglio inizieranno già dal 15 giugno 2023.
Seguendo un approccio basato sul rischio - si legge nel comunicato stampa del Parlamento Ue - l'intervento stabilisce una serie di obblighi per fornitori e operatori dei sistemi di Intelligenza Artificiale, graduati a seconda del livello di rischio che può essere generato.
In primo luogo, vengono vietati i sistemi di IA caratterizzati da un livello di rischio inaccettabile per la sicurezza delle persone, come quelli utilizzati per il punteggio sociale, vale a dire di classificazione delle persone in base al loro comportamento sociale o alle loro caratteristiche personali.
Secondo quanto si apprende, l'elenco dei divieti sugli usi intrusivi e discriminatori dell'IA è stato ulteriormente ampliato dai deputati, ricomprendendo anche l'uso di:
Nella lista delle pratiche ad alto rischio sono inclusi anche:
I fornitori di modelli base sono invitati a valutare e mitigare i possibili rischi e registrare i loro modelli nella banca dati dell'UE prima della loro immissione sul mercato europeo.
Inoltre, le applicazioni di IA generativa basati su tali modelli - come nel caso di ChatGPT - dovrebbero:
Tra le ulteriori misure si segnala:
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
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