Inchiesta della GdF su autovelox non omologati
Pubblicato il 19 marzo 2011
Una rete di 27 società tutte dirette a gestire apparecchi per il rilevamento della velocità stradale sono state oggetto di profonde indagini da parte della Guardia di finanza, che ha rilevato l'illecita gestione delle imprese, affidate a vari prestanomi ma tutte riconducibili ad un unico soggetto, un ex segretario comunale di Desenzano (Brescia). La GdF ha accertato evasione fiscale per 13 milioni di euro, denunciando 558 persone.
Le società, per risparmiare, hanno sottoposto alla obbligatoria taratura annuale solo due degli apparecchi che venivano adoperati per i rilevamenti di velocità, ma in realtà erano circa 50; inoltre i due apparecchi erano mal funzionanti ( rilevavano il 15% di velocità in più rispetto a quella reale) a causa di utilizzo di ricambi non originali.
Le multe elevate in modo illecito sarebbero 82.000.
Il Codacons chiede l'intervento del Governo perchè siano restituiti i punti della patente ingiustamente decurtati nonché le sanzioni indebitamente incassate dagli enti coinvolti nell'inchiesta. Infatti i trasgressori, non potendo sapere che gli autovelox erano fuorilegge, hanno pagato le multe e ora non hanno più la possibilità di presentare ricorso né al Prefetto né al Giudice di pace, per decorrenza dei termini.